bellissime le immagini di Omar e le parole di Margherita; non ci resta che aspettare la neve di questa sera e.....il piacere di poter fare felici i bimbi a noi vicini e, come ricordato giustamente da Margherita, quelli più "lontani",ma mai dimenticati.
Vi è pure la tradizione che il 13 dicembre sia posto un cesto per la raccolta delle letterine, ai piedi della Santa nella chiesa di via XX settembre, chiamata ufficialmente dello "Spasimo", per la statua lignea dell'Addolorata. Si scrive la lettera e la si porta direttamente all'indirizzo terrestre della Santa. Molti piccoli con la crisi attuale hanno pensato bene di dare una mano alla Santa aggiungendo nella busta insieme alla letterina, i loro risparmi. Per lo più sono lettere pratiche che vanno al sodo, che raramente si ricordano di dire "per favore", altre sono gentili e piene di promesse. Qualcuno con spirito materiale indica il proprio numero di telefono, e conclude "Gradirei che tutti i bambini, fossero felici e contenti".
la leggenda popolare dice che la Santa scende con un asinello a distribuire i doni ai bimbi buoni. Bisogna far trovare sotto la cappa del camino, da cui discende, della paglia per nutrire l'asinello, e poi chiudere presto gli occhi curiosi al sonno, perché la Santa non vuol farsi scorgere. Alcuni dicono che ai bimbi disubbidienti, ancora svegli per cercare di vederla, S.Lucia getta cenere negli occhi e passa oltre senza lasciare doni. La notte del 12 dicembre vi è ancora l'usanza di appendere da parte dei bambini, alle finestre dei mazzetti di carote per ingolosire l'asinello di S. Lucia, ed invogliarla a lasciare più doni ai bambini. Altro uso antico era mettere fuori dalla finestra uno zoccolo di legno chiuso davanti con dentro un po' di crusca per l'asinello ed un bicchiere di legno pieno d'acqua per dissetare Santa Lucia. Accanto a tutto ciò veniva posto un lumino acceso per illuminare la finestra per indicare la presenza di bambini. La mattina, si apriva la finestra e si trovava ben poco: pastefrolle, caldarroste, carrube, castagne bollite, noci, nocciole, arachidi, cachi, mandarini, fichi secchi e croccanti fatti in casa con nocciole, acqua e zucchero, sandaletti, scarpe, oppure maglioni e calze pesanti di lana necessarie per l'inverno. I regali per le bambine erano di solito bambole in legno o in pezza fatte dalla nonna; i bambini trovavano giocattoli di legno (cavallini, carriole, trenini, fucili), biglie e fionde. Nel
A Bergamo il culto di Santa Lucia risale a molto lontano, nel 1337 (D. Calvi, III, 404) scrive che fu posta presso le mura fuori della cinta della città verso Broseta, la prima pietra della chiesa e del convento che venne denominato con il nome di S. Lucia Vecchia, perché le monache che qui abitavano nel 1586 si trasferirono nel convento di S Agata in Prato, nel luogo ove sorge ora il palazzo Frizzoni. Prima della soppressione, avvenuta verso la fine del secolo XVIII. si celebrava la festa con grande solennità' il 13 dicembre di ogni anno, e vi si teneva una fiera di cui è rimasta una labile immagine, in quella che sì tiene in particolari circostanze vicino alla chiesa dello Spasimo, dove normalmente si celebra la festa di S. Lucia. Rinomata era anche la festa di S.Lucia a Cornale e all'oratorio a lei dedicato e consacrato alla Botta nel 1658, di cui fa cenno D. Calvi. È una delle più belle tradizioni della Bergamasca: nella notte tra il 12 e il 13 dicembre, la Santa si incarichi di distribuire doni ai fanciulli.
meravigliosa la città di Bergamo, oggi è anche magica, è Santa Lucia. AUGURI a tutti, molti bimbi si sono svegliati, dopo una notte di emozioni, dopo aver preparato la paglia per l'asinello e qualcosa di caldo per Lucia e al risveglio hanno trovato una stradella di caramelle che li ha portati ai doni che avevano chiesto che li hanno resi felici; nel quale madri padri, nonni, hanno assaporato questi momenti magici e nel vedere le loro creature sorridere si sono riempiti di gioia... Una grande dimostrazione d'amore che fa bene all'aria che respiriamo tutti e che rende la giornata speciale. Oggi nel mondo ci sono altri bimbi che non festeggiano Santa Lucia e che non hanno ricevuto dei doni, un pensiero va soprattutto a loro e un altro va al bambino che è dentro di noi, perché sapersi emozionare è una cosa meravigliosa e non dobbiamo mai smettere di farlo.
agnese econimo 11 anni, 5 mesi
mlto suggestive, belle in bn,, domani magari faccio un salto anche io in città alta, ciao
Vincenzo Aliberti 11 anni, 5 mesi
bellissime le immagini di Omar e le parole di Margherita; non ci resta che aspettare la neve di questa sera e.....il piacere di poter fare felici i bimbi a noi vicini e, come ricordato giustamente da Margherita, quelli più "lontani",ma mai dimenticati.
omar rossi 11 anni, 5 mesi
Grazie a tutti
Cristian Riva 11 anni, 5 mesi
Non c'è di meglio che gustare le belle immagini di Omar e farsi trasportare dalle parole magiche di Margherita. Complimenti ad entrambi!
Emanuele Musitelli 11 anni, 5 mesi
grazie Margherita per averci rispolverato il ricordo dell' origine di questo evento ciao
Emanuele Musitelli 11 anni, 5 mesi
belle Omar molto suggestive ciao
Daisy Duke 11 anni, 5 mesi
Vi è pure la tradizione che il 13 dicembre sia posto un cesto per la raccolta delle letterine, ai piedi della Santa nella chiesa di via XX settembre, chiamata ufficialmente dello "Spasimo", per la statua lignea dell'Addolorata. Si scrive la lettera e la si porta direttamente all'indirizzo terrestre della Santa. Molti piccoli con la crisi attuale hanno pensato bene di dare una mano alla Santa aggiungendo nella busta insieme alla letterina, i loro risparmi. Per lo più sono lettere pratiche che vanno al sodo, che raramente si ricordano di dire "per favore", altre sono gentili e piene di promesse. Qualcuno con spirito materiale indica il proprio numero di telefono, e conclude "Gradirei che tutti i bambini, fossero felici e contenti".
Daisy Duke 11 anni, 5 mesi
... periodo fascista, il capo del governo Mussolini faceva giungere a nome di Santa Lucia dei pacchi dono con abiti, zoccoli e caramelle.
Daisy Duke 11 anni, 5 mesi
la leggenda popolare dice che la Santa scende con un asinello a distribuire i doni ai bimbi buoni. Bisogna far trovare sotto la cappa del camino, da cui discende, della paglia per nutrire l'asinello, e poi chiudere presto gli occhi curiosi al sonno, perché la Santa non vuol farsi scorgere. Alcuni dicono che ai bimbi disubbidienti, ancora svegli per cercare di vederla, S.Lucia getta cenere negli occhi e passa oltre senza lasciare doni. La notte del 12 dicembre vi è ancora l'usanza di appendere da parte dei bambini, alle finestre dei mazzetti di carote per ingolosire l'asinello di S. Lucia, ed invogliarla a lasciare più doni ai bambini. Altro uso antico era mettere fuori dalla finestra uno zoccolo di legno chiuso davanti con dentro un po' di crusca per l'asinello ed un bicchiere di legno pieno d'acqua per dissetare Santa Lucia. Accanto a tutto ciò veniva posto un lumino acceso per illuminare la finestra per indicare la presenza di bambini. La mattina, si apriva la finestra e si trovava ben poco: pastefrolle, caldarroste, carrube, castagne bollite, noci, nocciole, arachidi, cachi, mandarini, fichi secchi e croccanti fatti in casa con nocciole, acqua e zucchero, sandaletti, scarpe, oppure maglioni e calze pesanti di lana necessarie per l'inverno. I regali per le bambine erano di solito bambole in legno o in pezza fatte dalla nonna; i bambini trovavano giocattoli di legno (cavallini, carriole, trenini, fucili), biglie e fionde. Nel
Daisy Duke 11 anni, 5 mesi
A Bergamo il culto di Santa Lucia risale a molto lontano, nel 1337 (D. Calvi, III, 404) scrive che fu posta presso le mura fuori della cinta della città verso Broseta, la prima pietra della chiesa e del convento che venne denominato con il nome di S. Lucia Vecchia, perché le monache che qui abitavano nel 1586 si trasferirono nel convento di S Agata in Prato, nel luogo ove sorge ora il palazzo Frizzoni. Prima della soppressione, avvenuta verso la fine del secolo XVIII. si celebrava la festa con grande solennità' il 13 dicembre di ogni anno, e vi si teneva una fiera di cui è rimasta una labile immagine, in quella che sì tiene in particolari circostanze vicino alla chiesa dello Spasimo, dove normalmente si celebra la festa di S. Lucia. Rinomata era anche la festa di S.Lucia a Cornale e all'oratorio a lei dedicato e consacrato alla Botta nel 1658, di cui fa cenno D. Calvi. È una delle più belle tradizioni della Bergamasca: nella notte tra il 12 e il 13 dicembre, la Santa si incarichi di distribuire doni ai fanciulli.
Daisy Duke 11 anni, 5 mesi
meravigliosa la città di Bergamo, oggi è anche magica, è Santa Lucia. AUGURI a tutti, molti bimbi si sono svegliati, dopo una notte di emozioni, dopo aver preparato la paglia per l'asinello e qualcosa di caldo per Lucia e al risveglio hanno trovato una stradella di caramelle che li ha portati ai doni che avevano chiesto che li hanno resi felici; nel quale madri padri, nonni, hanno assaporato questi momenti magici e nel vedere le loro creature sorridere si sono riempiti di gioia... Una grande dimostrazione d'amore che fa bene all'aria che respiriamo tutti e che rende la giornata speciale. Oggi nel mondo ci sono altri bimbi che non festeggiano Santa Lucia e che non hanno ricevuto dei doni, un pensiero va soprattutto a loro e un altro va al bambino che è dentro di noi, perché sapersi emozionare è una cosa meravigliosa e non dobbiamo mai smettere di farlo.