L’arrivo in vetta con quasi due ore di anticipo sul tramonto mi consente di prender tempo e di spostarmi col cavalletto da un cucuzzolo all’altro, da destra a sinistra, alla ricerca della giusta prospettiva rispetto alla croce che capeggia sulla Cornagera, rispetto al sole che ancora splende lucente in quella che solitamente vien chiamata l’ora d’oro. Il tutto, piacevolmente piano e senza fetta!

Ma, soprattutto, questo giocar d’anticipo mi consente di contemplare l’altopiano di Selvino, di farmi accarezzare dal tiepido vento che si raffredda pian piano al passare dei minuti e di riflettere, di riflettere a lungo… …almeno sino al tramonto, quando il sole avrà fretta di calare oltre le montagne e, senza aspettar nessuno, non mi concederà alcuna tregua nell’inseguir l’attimo fuggente.