Cima di Caronno - Via Messa + Spigolo Ovest

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La Val Caronno, tributaria della Val Venina, la possiamo annoverare tra le più pittoresche e alpinistiche di tutto l’arco orobico.
Il toponimo deriva da “vena” in ragione delle vene di ferro che anticamente venivano utilizzate per estrarre il prezioso minerale e la summenzionata vena si trova all’incrocio fra la GVO (Gran Via delle Orobie) e il sentiero che porta al Rifugio Longo nei pressi dell’omonimo valico.
Venina è altresì il nome del torrente che corre in una stretta gola compresa tra i paesi di Piateda e Faedo.
La Val Caronno, che sorge a Sud-Est della Val Vedello, racchiude alcune tra le cime più importanti delle Alpi Orobie: Il Pizzo di Rodes (2930 m), il Pizzo degli Uomini (2878 m), il Pizzo di Scotes (2979 m), la Cima di Caronno (2945 m), il Pizzo di Porola (2981 m), la Punta di Scais (3038 m), il Pizzo di Redorta (3038 m), il Pizzo Brunone (2724 m) e la Cima Soliva (2710 m).
Degna di menzione è la curiosa storia della prima ascesa alla Cima di Caronno portata a termine l’1 luglio 1882 da L. Albani e G. Nievo con A. Baroni, I. Bonetti, e I. Zamboni, in un’esplorazione compiuta per la ricerca di una via di salita all’inviolata Punta di Scais, che per l’improprietà delle vecchie carte dello Stato Maggiore Austriaco si pensava possibile raggiungere direttamente dal Passo di Coca (Bollettino CAI XCI, 205-207).
In pratica pensavano di salire alla Punta di Scais mentre invece hanno compiuto la prima ascesa alla Cima di Caronno!

22 settembre 2018
L’ennesima avventura riservata all’Orobia selvaggia sta per essere compiuta grazie all’unione di due percorsi storici: la Via Messa, aperta dai fratelli Giuseppe e Giulio Messa il 22 agosto 1937, e lo Spigolo Occidentale percorso con ogni probabilità per la prima volta l’8 settembre 1891 da A. Facetti, Bruno Galli Valerio e A. Villa con Giovanni Bonomi.
Semplificando: il versante Ovest della montagna con la salita all’anticima Settentrionale dallo Spigolo Occidentale e il passaggio alla cima principale; roba da pionieri!
Ieri pomeriggio ci siamo avvicinati alla Capanna Mambretti ed oggi contiamo di riscoprire un altro angolo ai più sconosciuto.
Alla Capanna Mambretti conosciamo i coniugi Colombera, i custodi di questo piccolo gioiello ubicato ai piedi delle vette più maestose delle Alpi Orobie, e veniamo accolti in maniera fantastica; la semplicità unita all’umiltà sono doti che arricchiscono lo spirito delle persone.
Con loro parliamo di aneddoti, sentieri e racconti legati a quei posti.
La notte trascorre tranquilla e la mattina seguente, come da previsioni, si presenta velata e calda; troppo calda per essere al 22 settembre.
Non ne facciamo un dramma ed anzi, dopo aver conquistato la Cresta Corti alla Punta di Scais in compagnia del “verglas” durante quell’indimenticabile 2 novembre 2014, quasi godiamo.
Non esiste una spiegazione esaudiente, ma in questo posto veniamo sempre all’inizio o alla fine della stagione estiva; insomma troppo presto o troppo tardi!
......omissis.......

Per il racconto e l'album completo vi rimando al mio blog:
http://maurizioagazzi.blogspot.com/2018/09/cima-di-caronno-via-messa-spigolo_26.html