Cime di Pejo: nel regno selvaggio dei Forni

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Testo by Andrea: 

Itinerario complesso, selvaggio ma di grande soddisfazione, per chi ricerca lo scialpinismo senza compromessi.

Partiamo dai Forni completamente soli e quindi, dopo la deviazione per chi va al Branca, ci troviamo a tracciare tutta la gita.

Si risale il bacino dei Forni quasi interamente, prima tenendo il lato destro e poi, in corrispondenza dell'impressionante cattedrale di ghiaccio del fronte, ci si sposta a sinistra tenendosi a ridosso delle rocce (occhio a eventuale caduta sassi).

Il canale che conduce ai pendii sommitali delle Cime di Pejo è invisibile fino a che non si arriva quasi all'attacco della normale della Cadini; dapprima è molto largo, poi man mano si strozza e si impenna... gli ultimi 20 metri conviene farli ramponi ai piedi.

Allo scollinamento per la prima volta ci bacia il sole (freddo becco fino a quel punto!); rimessi gli sci ai piedi, saliamo i pendii di destra che evitano l'impressionante crepacciata del versante davanti a noi e giungiamo al vasto plateau sommitale, dal quale in breve si perviene a entrambe le cime, con panorama stupendo.

In discesa non troviamo neve semplice, anche qui c'è stata scarsità di precipitazioni e quindi la poca neve presente è dura, ventata, oppure addirittura bisogna far attenzione agli affioramenti di ghiaccio.

Stupendo invece il canale, con i primissimi metri davvero da brivido e affrontati in derapata data la pendenza e l'esposizione (sassi affioranti, vietato sbagliare la curva), poi solo goduria con neve trasformata e continua fino al bacino principale dei Forni... qui neve variabile e poca pendenza, si giunge comunque alla macchina senza eccessivi problemi.

Giornata fantastica con i soci di mille avventure!