Alla Bocchetta di Budria (2216 m) al Rifugio Balicco e Bivacco Zamboni ad anello il 28 maggio 2021

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Escursione primaverile al Passo di Budria (2216 m) al Rifugio Balicco (1995 m) e al Bivacco Zamboni (2007 m) ad anello sui sentieri 214A-214 e tracce –varianti anche a vista pestando le ultime strisciate di neve e godendo lo spettacolo di tanti fiori in quota il 28 maggio 2021

PERCORSO

ANDATA = (2 ore e mezza) Fraccia-tornante 9 (1600 m) > Sentiero 124A > Sentiero 124 fin poco oltre la Baita Arletto (1860 m) > Lasciato il sent. 124, saliamo per tracce a sx fino all’incrocio col sentiero 101 (omone di pietre) > Bocchetta di Budria (2216 m)

RITORNO= (due ore ) Bocchetta di Budria > Bivacco Zamboni (2007 m) > Rifugio Balicco (1995 m) > sent. 124 prima 124A poi fino al tornante 9

DIFFICOLTA’: E (forse EE solo la ripida salita-discesa dal Passo di Budria)

DISTANZA: km 8.,75

DISLIVELLO : 750 m

TEMPI: complessive 4 ore e mezza

ATTREZZATURA: scarponi meglio anche per neve

ACQUA: presente

Stavolta sono in escursione con mio figlio Raffaele, che , contento, compie questo percorso per la prima volta.

28 maggio 2021, bella giornata, serena con innocue nuvole primaverili in cielo con buona visibilità utile per scattare foto

Percorsa in auto la strada per il Passo San Marco, superata la località Madonna delle nevi (1336 m), parcheggiamo l’auto nello slargo al tornante 9, poco dopo la località Fraccia (1600 m).

Imbocchiamo sulla dx il bel sentiero-mulattiera 124A , da poco riaperto dopo la chiusura invernale per slavine, in direzione Rifugio Balicco e Bivacco Zamboni.

Il primo tratto è in saliscendi ed alterna tratti nel bosco e nei pascoli fino a giungere a due torrenti carichi d’acqua per la neve in scioglimento, che dobbiamo guadare di sana pianta!

Con percorso a tornanti guadagniamo quota fino a raggiungere Baita Arletto (1860 m).

Poco oltre lasciamo il sent. 124 che prosegue a dx, per imboccare a sinistra una labile traccia di sentiero, che sale a raggiungere una baita in una radura pascoliva con fontana-abbeveratoio.

Continuando seguendo la traccia ci alziamo sulla cresta del costone che seguiamo pestando anche strisciate di neve fino a raggiungere a vista il sentiero 101 proveniente dal Passo San Marco.

Ci godiamo salendo lo spettacolo dei panorami e quello delle fioriture primaverili di crocus (Crocus vernus) , genziana di Koch (Gentiana acaulis), primula irsuta (Primula hirsuta), Scilla bifolia, ...

Salendo ancora raggiungiamo l’alto omone di pietre (2050 m circa), innalzato poco sopra il sent. 101 e sottostante il canale di salita al Passo di Budria.

Poco oltre l’omone, agganciato il sentiero segnato per la Bocchetta di Budria, saliamo l'evidente canale che porta al valico.

La pendenza dapprima è morbida poi si fa decisa su un labile sentierino che con secchi ripidi tornantini ci porta alla Bocchetta di Budria (2216 m).

Al valico si apre il panorama valtellinese, vicinissimo si staglia nel cielo l'elegante e aguzzo Pizzo del Vento (2235 m).

Evidente la differenza tra il versante sud salito esposto al sole, completamente sgombro di neve e con aspetto primaverile e il versante nord con aspetto invernale ancora in gran parte ricoperto di neve.

Al Passo breve sosta anche perché soffia da nord un forte vento...non per niente ci troviamo di fronte al Pizzo del Vento !

Disceso il ripido canale sostiamo baciati dal sole per un buon pranzetto al sacco e un po’ di relax, ammirando il panorama sulla bella conca di origine glaciale che ospita in posizione centrale il Bivacco Zamboni (2007 m) e più in basso il nuovo Rifugio Balicco (1995 m) con accanto la Baita Laghetti (1963 m). Lasciato il sentierino di salita a dx, scendiamo a sx a vista per pratoni e canali a raggiungere il bel Bivacco Zamboni (2007 m), da dove, passando dentro il grande recinto di pietre per ricovero animali (‘bareck’) , raggiungiamo il Rifugio Balicco (2007 m) aperto da oggi, dove sventola al vento la bandiera d’Italia.

(http://www.rifugiomarcobalicco.it/il-rifugio.

Scendendo poi, percorrendo il bel sentiero 124, ammiriamo poco sotto il rifugio, l’imponente omone di pietre affiancato da un omino di dimensioni più modeste.

Poco sotto raggiungiamo il bivio , non riconoscibile per la verità a chi non lo conosce, dove chiudiamo il bell’anello compiuto!

Seguendo il sent. 124 ripassiamo alla Baita Arletto per poi più in basso rientrare nel sent. 214A, percorso in salita il mattino, che ripercorriamo in discesa per rientrare al punto di partenza, contenti della bella escursione specialmente Raffaele fatta per la prima volta!.