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ASPRO DUE MANI
Se cercate la solitudine è ciò che fa per voi: in inverno sul Due Mani, cima all'estremità occidentale delle Orobie, potreste anche non incontrare nessuno. Una montagna selvaggia, vera, dalle vie d’accesso che con la neve diventano quasi alpinistiche e che, di conseguenza, richiedono capacità e attrezzatura adeguate.
Dalla strada per Morterone esistono due possibilità per raggiungere la vetta di questa montagna dalle forme aspre e dal nome curioso: la più breve passa per la Bocchetta di Desio mentre l’altra, che comincia naturalmente più a valle, offre inizialmente due alternative (sentiero o via ferrata) e prosegue quindi per la lunga e affilata cresta meridionale che, in inverno, richiede continua attenzione. Esposizione, ripidi risalti, tratti delicati in discesa e cornici rendono l’itinerario piuttosto impegnativo, da affrontare con ramponi e piccozza.
In vetta però la soddisfazione è grande. A quota, 1.667 metri – dove si trova il bivacco Scaioli-Locatelli-Milani, affiancato da una grande croce metallica –, il panorama è decisamente affascinante, con le Grigne di fronte, il Resegone a sud e le cime orobiche alle spalle. A parte il bivacco-igloo, nessuna comodità. Ma chi sale qui d'inverno non è questo che cerca.
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