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TRENTA CANDELINE PER L’OASI DI VALPREDINA

21 Ottobre 2013 / 13:02
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Scritto da Redazione Orobie
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TRENTA CANDELINE PER L’OASI DI VALPREDINA

21 Ottobre 2013/ 13:02
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«Sei tu il cambiamento che vuoi vedere nel mondo»: questa massima di Gandhi rappresenta appieno lo spirito dell’attività che da trent’anni viene svolta nell’Oasi di Valpredina, riserva Wwf nel comune di Cenate Sopra (Bg). Per questo la citazione è stata scolpita nella pietra posta recentemente in ricordo di ciò che accadde in quell’ormai lontano 1983: quell’anno infatti Enzo e Lucia Bardoneschi, proprietari dell’area, donarono la porzione di collina al Wwf perché ne facesse un’oasi protetta. Dopo trent’anni quel gesto di generosità non è stato dimenticato, anzi rappresenta un punto di riferimento per tutti coloro che sono impegnati nelle attività della riserva, a partire dal direttore Enzo Mauri e da sua moglie Gloria.

Numerosi i progetti che nel corso di questi anni sono stati avviati: dalla collaborazione con cooperative sociali che aiutano persone con disturbi psichici, alle attività didattiche rivolte agli studenti, fino all’azienda agricola nata nel 2006. Di grande richiamo è anche il progetto «Sentiero Natura» che permette di conoscere da vicino la ricchezza faunistica dell’area.

In questa importante attività di conservazione e tutela del territorio svolge un ruolo fondamentale il Centro di recupero animali selvatici, che si occupa di  tutti gli esemplari feriti o che comunque non godono di buona salute. Tra di essi al Centro arrivano soprattutto rapaci vittime di incidenti di caccia. L’obiettivo primario è ovviamente quello di curarli affinché possano guarire e tornare nel loro habitat naturale. A volte capita però che per sopravvivere qualche volatile sia costretto alla cattività. Anche in questo caso le buone notizie non mancano. Una coppia di gufi reali ospiti dell’oasi da diversi anni, ad esempio, ha recentemente dato alla luce tre piccoli, tutti e tre restituiti alla natura: il primo nel 2011, mentre gli ultimi due, nati lo scorso maggio, hanno preso il volo qualche giorno fa.

Dunque un’oasi di nome e di fatto, quella di Valpredina, dove da trent’anni si opera per difendere e preservare la natura e la sua biodiversità, un patrimonio che appartiene a tutti.