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LA MONTAGNA SENZA SCI

27 Dicembre 2014 / 17:30
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Scritto da Redazione Orobie
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LA MONTAGNA SENZA SCI

27 Dicembre 2014/ 17:30
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Scritto da Redazione Orobie

 Non ci sono più gli impianti ai Piani di Artavaggio, ma poco importa. Anzi meglio: l’ex stazione sciistica è diventata il regno delle racchette da sci. Qualcosa di diverso rispetto alle altre località della Valsassina. Che lascia bene sperare. Artavaggio è al centro del primo reportage di Futuro Montagna, l’approfondimento che la rivista Orobie dedica alle trasformazioni in atto sulle nostre montagne.

Il servizio è firmato dall’alpinista, freerider e blogger Emilio Previtali e dal fotografo Mauro Lanfranchi. “Se negli anni Sessanta – scrive Previtali - con la realizzazione della funivia che sale da Moggio, la scelta presa sembrava in linea con quelle di località vicine per collocazione e quota (furono allestiti 20 chilometri di piste e sette skilift), negli anni Novanta si cambiò direzione in maniera repentina. Una sterzata non propriamente volontaria innescata dalle sempre più scarse nevicate e dalla conseguente crisi del settore che portò alla chiusura sia degli skilift che della funivia. Quando quest’ultima riaprì (nel 2006) la nuova svolta, questa volta ragionata e consapevole: via gli impianti e spazio a una frequentazione alternativa: ciaspolatori, escursionisti, famiglie.

Sui Piani di Artavaggio e sulle montagne intorno si va soprattutto per togliersi dal caos e per stare insieme, per trascorrere una giornata in compagnia degli amici calpestando la neve. Paradossalmente quello che fino a qualche anno fa si poteva ritenere uno svantaggio, essere una piccola stazione turistica invernale a bassa quota vicina alla città, risulta oggi essere un vantaggio. Un punto di caratterizzazione e di forza.

Le stazioni invernali a misura di famiglia, raccolte in un contesto ambientale più equilibrato e più vivibile, più autentico, lontane dalla idea industriale dello sci, hanno oggi una loro logica, sempre più comprensibile”.

I prossimi reportage saranno dedicati a: Livigno, il ritorno del telemark; Val Grigna, sulla via del Silter; Valfurva, regno dello scialpinismo; Val Gandino, le Cinque Terre orobiche; Orobie, turismo in miniera; Lecco, falesie & Co; La grande guerra, il futuro nel passato;  Valmalenco, tutto su due ruote; Val di Vesta, vera wilderness; Valle Imagna, costruire il futuro; Valmalenco,Chiareggio l’altra faccia dell’inverno.

Anche voi potrete raccontarci la montagna del futuro - attraverso le vostre storie ed esperienze – scrivendo a [email protected] o pubblicando un racconto fotografico su www.orobie.it