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FUTURO MONTAGNA. LA SKIEDA DI LIVIGNO

30 Gennaio 2015 / 11:40
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894
Scritto da Redazione Orobie
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FUTURO MONTAGNA. LA SKIEDA DI LIVIGNO

30 Gennaio 2015/ 11:40
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Scritto da Redazione Orobie

Il festival internazionale del telemark non è solo un appuntamento per gli appassionati della sciata a tallone libero. Unisce snowboarder, scialpinsti, fondisti e perché no semplici ciaspolatori. Un evento che, al di là delle categorie,
guarda avanti. E racconta di un nuovo modo di intendere la montagna fatto soprattutto di aggregazione e divertimento.


La Skieda è nata nel 1994 come un raduno di amici appassionati di telemark e nel tempo si è conquistata uno spazio importante nel panorama delle manifestazioni invernali di Livigno. I primi anni sono stati quelli in cui i telemarker si
davano appuntamento per sciare insieme, per fare la conta e l’appello e per rivendicare la propria identità nel panorama degli sport invernali. Poi nel tempo, piano piano, senza bruciare le tappe, La Skieda è cresciuta ed è evoluta e ora ogni primavera qualche migliaio di sciatori partecipano alla manifestazione prendendo parte alle attività in programma.

Oggi il telemark è il tema di fondo della manifestazione ma la verità è che i telemarker sono un popolo variegato ed eterogeneo, fantasioso e creativo. A provare il telemark convergono sciatori, snowboarders, fondisti, scialpinisti ciaspolatori, turisti, sciatori agonisti e occasionali, atleti e maestri di sci a fine stagione desiderosi di imparare, ma anche nonni, papà, mamme, bambini, appassionati della sciata a tallone libero vecchi e nuovi. La Skieda è per tutti, non è un festival di sci, è una grande festa per quanti amano le montagne, la compagnia, la neve e scivolarci sopra. Si possono testare i materiali, si può imparare a sciare o perfezionarsi con dei maestri di sci specializzati, fare delle gite di scialpinismo bellissime insieme alle guide alpine del Progetto Icaro, insieme a loro imparare l’abc dell’autosoccorso in valanga.

E poi come in tutte le feste che si rispettino a La Skieda non mancano musica, foto ricordo, costumi, belle ragazze e qualcosa da bere. Il coprifuoco è stabilito dalla stanchezza e la sala da ballo è grande quanto una valle intera. Per il rientro a valle non c’è problema, le auto stanno chiuse in garage e ci si muove soltanto a piedi, sugli sci o camminando, a Livigno è tutto a portata di mano. Per qualcuno la festa significa sciare poco e fare festa all’après ski, per altri significa sciare tutto il giorno in pista o fuoripista e poi ancora al buio, alla luce delle frontali, fare ancora un’altra gita con le pelli di foca prima di andare a dormire. Ciascuno vive la propria Skieda come gli pare.

Emilio Previtali