Articolo

A TU PER TU CON IL GHIACCIAIO

17 Luglio 2015 / 12:03
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Scritto da Redazione Orobie
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A TU PER TU CON IL GHIACCIAIO

17 Luglio 2015/ 12:03
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Scritto da Redazione Orobie

Come spesso accade, viaggiando ci si imbatte nella storia. Basta uno sguardo, un profumo o, come in questo caso, una fotografia a far scattare la curiosità che muove il mondo verso il futuro. Il futuro cercato da Carlo Caccia riguarda il secondo, grande, soggetto delle nostre storie di persone: la montagna. Nel suo itinerario a “anello”, tra i rifugi Bignami – Marinelli - Carate, lasciandosi abbracciare e spingere dai giganti glaciali che si impennano sulla Valtellina è come se Caccia si fosse trovato a contatto con l’infinito e con la dimensione mortale che è limite invalicabile per noi uomini.

L’eternità delle montagne confrontata con la silenziosa ritirata dei ghiacciai per studiare e “prendere le misure” al tempo che scorre. Una ritirata iniziata improvvisamente attorno al 1850 e, come in connessione con il mondo moderno e ai suoi stravolgimenti, continua ancor oggi. Le fotografie del secolo scorso di Alfredo Corti “lasciano senza parole” immortalando il Bernina e le sue lingue di ghiaccio. Il viaggio allora può partire; la curiosità è stata sguinzagliata e va a caccia della fonte che la alimenta.

Dal rifugio Bignami, 2.401 metri di altitudine, la piccola comitiva si dirige verso il Marinelli, a quota 2.813, decidendo all’ultimo di raggiungerlo attraverso il sentiero glaciologico Marson. Il percorso più panoramico ricalca un tratto della variante più alpinistica della sesta tappa dell’Alta Via, che permette di salire al rifugio Marinelli-Bombardieri per il ghiacciaio Fellaria. La notte passata in rifugio conforta muscoli stanchi e animi liberi e il giorno seguente il viaggio prosegue verso la Bocchetta delle Forbici (2.636m) nei cui pressi si trova il rifugio Carate Brianza.

Un viaggiatore si distingue dalla capacità di non farsi costringere da niente e nessuno, sono i sui sentimenti a muoverlo: il vento è viaggiatore, il ghiaccio è viaggiatore, la storia è viaggiatrice. Come spesso accade, viaggiando ci si imbatte nella storia; Carlo Caccia ha deciso di intrappolarne un soffio di essa e di raccontarcela.