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STORIA DEL PRIMO CERVINO

13 Luglio 2015 / 12:25
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Scritto da Redazione Orobie
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STORIA DEL PRIMO CERVINO

13 Luglio 2015/ 12:25
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Scritto da Redazione Orobie

Passione, competizione, successi e, purtroppo, anche tragedie. Come il vento per il fuoco, così l’Alpinismo si nutre e divampa da queste fonti. Ricercare un’origine in questa corsa verso il cielo è arduo e pericoloso: l’azzardo di prendere un sentiero piuttosto che un altro rischia di farci perdere tappe troppo importanti ma…  Per la verità, un inizio esiste e quest’anno raggiunge un traguardo importante e imponente come la vetta che porta la sua firma. 150 anni fa, infatti, la prima ascesa alla vetta del Cervino segnò in maniera perentoria la via all’alpinismo moderno e la sua è una storia tutta da raccontare.

 “C’erano un inglese e un italiano…”, come inizio è molto banale quindi credo di poter fare di meglio. Nel 1865 vivevano due uomini profondamente diversi fra loro legati, come spesso accade in queste circostanze, da un rispetto tanto profondo tanto quanto l’antipatia (per essere eufemistici) che nutrivano l’uno nei confronti dell’altro. L’inglese era Edward Whymer. L’italiano risponde al nome di Jean Antoine Carrell. Il senso di competizione tra i due è forte; uno, poi, è un conquistatore al servizio di Sua Maestà che non può lasciarsi sfuggire una meta così preziosa, e l’altro è un capoccione italiano nonché la guida più forte in tutto il circondario valdostano.

La Gran Becca è il terreno della loro lotta. Il primo affondo lo porta Carrell: il 10 luglio 1865, scortato da suo fratello e da altri due accompagnatori, prende la via dal versante italiano. Duro, durissimo. Una via che si rivelerà molto lenta. Venuto a conoscenza del tentativo del suo rivale, Whymer si dirige in direzione Zermatt, Svizzera, dove, una volta composta una cordata di sette persone, si incammina verso la vetta. La via svizzera è più agevole e l’ascesa si rivelerà molto più veloce per Whymer che il 14 luglio 1865 poté quasi toccare il cielo con un dito dalla vetta del Cervino. Nella discesa però, tutti e sette si legarono ad una stessa corda e, a seguito di una scivolata di Roger Hadow, in tre persero la vita. Whymer riuscì a scampare alla tragica fine e ritornò a valle. Tre giorni dopo, il 17 luglio, Carrell aprì la via italiana raggiungendo la vetta, troppo tardi però  per dirsi il “Primo”.       

Le celebrazioni per i 150 anni dell’impresa ci saranno, questa settimana, sia a Cervinia sia a Zermatt con numerose iniziative per ricordare quei giorni che fecero la storia.