Articolo

UN VENERDI' SPECIALE

25 Marzo 2016 / 15:30
0
0
939
Scritto da Redazione Orobie
Articolo

UN VENERDI' SPECIALE

25 Marzo 2016/ 15:30
0
0
939
Scritto da Redazione Orobie

E’ venerdì (26 febbraio). Il numero di aprile di Orobie è ormai completo. Mancano alcuni dettagli, tra cui il testo di questo editoriale che mi sto accingendo a scrivere. Emanuele Falchetti è su internet e ad un certo momento esplode: «Ce l’ha fatta». Simone Moro è arrivato in vetta al Nanga Parbat con una «invernale» che resterà nella storia dell’alpinismo.

«Moro nella leggenda», come intitoleranno poi i giornali. Un’impresa straordinaria alla cui riuscita – è il commento di Reinhold Messner – ha contribuito sicuramente la sua grandissima esperienza cogliendo il momento più favorevole dopo settimane di paziente attesa durante le quali ha saputo mantenere immutate le sue condizioni fisiche e psicologiche.

Una festa. Per l’alpinismo mondiale, per quello bergamasco in particolare. Questa festa gliela faremo anche noi di Orobie per l’amicizia che ci lega, e non solo per il fatto di averlo tra i  più apprezzati collaboratori. Come Mario Merelli, l’altro grande alpinista bergmasco scomparso quatttro anni fa, Moro a Orobie è di casa.

Tra l’infinità di impegni che lo portano in giro per il mondo, il tempo per passare in redazione lo trova e così pure di partecipare alle nostre iniziative, tra cui l’edizione 2015 de «Il Viaggio». Avremo altre occasioni di incontrarlo e di dedicargli più spazio. Ma questo, mettendo da parte la consuetudine di presentare ai lettori il numero di Orobie, a «Simo» lo dovevamo proprio.   

 

Pino Capellini