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A VILMINORE TRONCO FOSSILE DI 50 MILA ANNI FA

20 Dicembre 2016 / 20:00
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Scritto da Redazione Orobie
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A VILMINORE TRONCO FOSSILE DI 50 MILA ANNI FA

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Un larice di 50 mila, forse 70 mila anni fa. Da martedì 20 dicembre è esposto a Vilminore di Scalve (Bergamo) nel Palazzo Pretorio. Il tronco fossile è a fianco del totem elettronico collocato dal Parco delle Orobie bergamasche: uno schermo touch che fornisce informazioni sul Parco, sui 45 Comuni che lo costituiscono, sui Parchi della Grigna settentrionale e delle Orobie valtellinesi. Le stesse informazioni che – grazie al progetto Alps Orobie Grigna Parks messo a punto da Moma Comunicazione – possono essere consultate nei vari “punti parco” dotati di totem o sull'app per tablet e smartphone attiva con successo dal 2015, oltre che per gli eventi anche su Bergamo avvenimenti.

A Vilminore però c'è una sezione in più, dedicata appunto ai tronchi fossili della foresta travolta e conservata dai ghiacciai. Un progetto che coinvolge la Comunità montana di Scalve, il Comune (alla presentazione c'era il sindaco Pietro Orrù), il Parco delle Orobie bergamasche (col presidente Yvan Caccia), il Consorzio Bim dell'Oglio (col vicepresidente Giovanni Toninelli), il Cnr e l'Università Milano Bicocca (con Giovanni Monegato, Cesare Ravazzi, Giulia Furlanetto e Giovanni Leonelli). Nel pool anche l'art director Nello Camozzi e l'esperto di territorio Davide Tontini.

All'eccezionale rinvenimento del tronco fossile (un campione che, almeno sulle Alpi, a livello scientifico è considerato un unicum di straordinario valore) si è arrivati grazie all'attenzione e alla determinazione di Gioachino Zanoni: cinquant'anni fa al Piz Agula, lungo il torrente Povo, notò un tronco che fuoriusciva dal fronte della grossa frana innescata dal disastro del Gleno. Zanoni, allora un contadino in attesa del servizio militare, capì che si trattava di qualcosa di affascinante.

Un interesse che continuò negli anni, appunto fino ai riscontri dei giorni nostri: quando Zanoni rientrò dalla naja, il tronco era stato spazzato via dalle ripetute erosioni al Piz Agula; le frane però proseguirono e dalla montagna spuntò un altro tronco e già a una prima analisi al Museo di scienze naturali di Bergamo nel 1985 risultò antico di migliaia di anni. Nel 2007 sempre Zanoni – per 30 anni insegnante di Economia e Diritto all'Alberghiero di Clusone – tornò alla carica, trovando l'attenzione del Comune e, quindi, di Parco e Cnr. Gli studi più approfonditi hanno portato a una datazione di almeno 48 mila anni fa. Uno scrigno prezioso di informazioni che Vilminore mette a disposizione del mondo scientifico.