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La Val Gandino ora rilancia lana e seta

06 Ottobre 2017 / 12:00
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Scritto da Redazione Orobie
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La Val Gandino ora rilancia lana e seta

06 Ottobre 2017/ 12:00
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Nell’ambito de “I giorni del melgotto” dedicati all’eccellenza del Mais spinato di Gandino, ora si punta su nuove attività legate alla tradizione locale. Venerdì 6 ottobre a Peia si presenta il progetto “La via della lana”, venerdì 13 ottobre a Leffe toccherà alla “Nuova via della seta”.

La lana e la seta sono le protagoniste, insieme al Mais spinato, a “I giorni del melgotto” in corso in questi giorni in Val Gandino. Nell’anno in cui Bergamo è Capitale europea della gastronomia, i paesi delle Cinque Terre della Val Gandino mettono in vetrina l'eccellenza unica e inimitabile del Mais spinato. In coincidenza con la stagione del raccolto tornano infatti sino al 22 ottobre "I giorni del melgotto", che propongono una miriade di eventi legati a cultura, coltura e... cottura del Mais spinato, arrivato in valle agli inizi del ‘600. Un calendario ricchissimo con attività destinate a ragazzi e famiglie, ma anche seminari di approfondimento per promuovere nuove eccellenze legate (è il caso di dirlo) a doppio filo alla storia della Val Gandino: la lana e la seta. Grazie all'appoggio del Comune di Gandino, sono nati progetti di valorizzazione tesi a dare evidenza e pregio a due produzioni a rischio d'estinzione, oggi più che mai utili opportunità di rilancio.

“Innovare nella tradizione”

“A dieci anni dal lancio del progetto legato al Mais spinato di Gandino® - dichiara Antonio Rottigni, presidente della Comunità del Mais spinato di Gandino  - è tempo di bilanci e di nuove sfide. Il progetto di rivalutazione e valorizzazione dell’antica varietà di mais dall’inconfondibile chicco appuntito è un azzardo appassionato che si è negli anni trasformato in una visione imprenditoriale di territorio e, soprattutto, in una cultura innovativa perché sostenibile e inclusiva. Nuove opportunità di lavoro, una rete di sviluppo capillare, la contaminazione con realtà italiane e internazionali. Tutto questo è stato, fino a oggi, il progetto portato avanti da un team appassionato e, per certi versi, visionario”. 

“Questa edizione de ‘I giorni del melgotto’ - aggiunge Rottigni  - segna un nuovo inizio. Le esperienze compiute e i contatti acquisiti diventano la piattaforma di lancio per il futuro. Un futuro che inizia concretamente dalla programmazione di un appuntamento tradizionale, dall’avvio di un appuntamento centrale come la Sagra dello spinato, ma anche con il lancio dei progetti legati alla lana bergamasca e alla seta. Fibre nobili che rimandano ad antichi mestieri e saperi che hanno garantito prosperità alla Val Gandino e che oggi vengono riscoperte all’insegna della tecnologia sostenibile”.

“Il nuovo motto che guida la nostra attività – conclude Rottigni – sarà ‘innovare nella tradizione’, e troverà compimento anche nel master di certificazione istruttori del metodo biointensivo destinato alla produzione sostenibile di ortaggi e cereali. Una primizia in Europa che con orgoglio ancora una volta vede la Val Gandino in primo piano”.

Lana e seta in Val Gandino

“La Val Gandino  - sottolinea Filippo Servalli, past president della Comunità del Mais spinato e oggi vicesindaco di Gandino  - è per antonomasia e da secoli culla privilegiata delle attività tessili d’eccellenza. Nei secoli le fortune del borgo medievale di Gandino, della dinamica e volitiva comunità di Leffe e dei centri di Casnigo, Peia e Cazzano Sant’Andrea sono cresciute di pari passo con il dialogo virtuoso fra il mondo agricolo (in particolare allevamento ovino e dei bachi da seta) e quello artigianale, che ha affinato attività manifatturiere di rara qualità, in molti casi ancor oggi uniche e inimitabili”. 

A tutto questo si è aggiunta nei secoli un’intraprendenza commerciale non comune che ha portato i mercanti di pannilana gandinesi in ogni angolo d’Europa e i “copertini” leffesi sulle piazze di tutta Italia, con il tipico incanto. Frutti evidenti sono la tintura a Gandino delle camicie rosso scarlatto dei Mille di Garibaldi, le ricchissime dotazioni della basilica di Gandino, delle chiese sussidiarie e del Museo di arte sacra (antiche sete, pizzi, merletti e tessuti ne fanno una delle massime realtà mondiali del settore), nonché il Museo del tessile “Martinelli Ginetto” di Leffe, che propone una filiera di macchinari tessili funzionati, dominati dal grande torcitoio per la seta cui lavorò anche il grande Leonardo da Vinci".

Oggi lo sviluppo di progetti di consulenza di altissimo livello in campo agricolo e industriale voluti dal Comune di Gandino, consente di aprire gli orizzonti di sviluppo per seta e lana, che tornano a essere centrali nel modello di sviluppo della Valle, forte dell’esperienza virtuosa del Mais spinato di Gandino. In tal senso gli incontri di venerdì 6 ottobre a Peia (punto di partenza dell’antica Via della lana) e del 13 ottobre al Museo del tessile a Leffe segnano l’inizio di una nuova era.

La Sagra dello Spinato

Per i buongustai l'appuntamento principe de “I giorni del melgotto” è per sabato 14 ottobre (con replica gastronomica domenica 15 ottobre) quando si passerà "dal campo alla tavola" nell'arco di una sola giornata. 

La "Sagra dello spinato" prenderà il via sin dal mattino, con la raccolta in campo delle pannocchie in località Cà Parecia. Nel pomeriggio sulla piazza del municipio è in programma la festa agreste con la tradizionale scartocciatura, musica e i laboratori del cibo. In serata l'appuntamento da non perdere con le eccellenze enogastronomiche della valle. In una vera e propria cena di gala, in ambienti coperti e riscaldati in caso di maltempo, a farla da padrone sarà il Mais spinato, grazie al quale in questi anni è nata un’incredibile filiera di prodotti: alla classica farina da polenta si affiancano infatti gallette, frollini, gelato, birra, chiacchiere, camisocc e molto altro. In piazza ci saranno polenta, formaggi, salumi e specialità di carne, ma anche la classica "Spinata", pronta a rivaleggiare con successo con pizza e piadina.

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