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In Franciacorta allo studio le potenzialità dell'uva Erbamat

06 Dicembre 2017 / 06:25
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In Franciacorta allo studio le potenzialità dell'uva Erbamat

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Sarà l'uva del futuro per la Franciacorta? La sua coltivazione risale agli albori della Franciacorta enologica: la citò già l’agronomo Agostino Gallo nel 1564 come varietà presente anche sulle colline franciacortine. Parliamo dell'Erbamat.

Da alcuni anni Berlucchi, attraverso prove in campo e microvinificazioni, collabora con il Consorzio Franciacorta studiando e sperimentando le potenzialità dell’Erbamat. Nel 2016, vista l’introduzione della varietà nelle modifiche al Disciplinare di quest’anno – dove se ne autorizza l’impiego nella cuvée dei Franciacorta (escluso il Satèn) per un massimo del 10% - il team agronomico ha sovrainnestato un ettaro di Chardonnay nella porzione orientale del vigneto Castello.

“L’Erbamat è una varietà piuttosto delicata, che dà il meglio coltivata su terreni asciutti. Soggetta a ustioni, va protetta dai raggi ultravioletti: abbiamo scelto di impiantarla sul versante est della collina del castello, che presenta tra l’altro un suolo privo di ristagni idrici”, spiega Arturo Ziliani, enologo e amministratore delegato della Guido Berlucchi. “Matura da metà settembre a ottobre, un mese dopo lo Chardonnay e il Pinot Nero: si propone quindi come una delle risposte franciacortine al cambiamento climatico. Le microvinificazioni degli anni scorsi hanno evidenziato acidità bilanciata, profumi floreali e buona longevità. Con questi presupposti, siamo davanti a una varietà sulla quale investire per il futuro del territorio, attingendo dalla tradizione contadina locale”, conclude Ziliani.

Intanto, in casa Berlucchi è nato Cuvée J.R.E. N° 4, il Franciacorta Extra Brut Riserva 2008 “fatto su misura” dall'azienda di Borgonato con i sommelier dell’Associazione Jeunes Restaurateurs. La Cuvée è un Franciacorta Riserva da uve Chardonnay (58%) e Pinot Nero (42%) della vendemmia 2008. I vini base sono stati affinati sia in acciaio che in barrique, con parziale malolattica, per conferire loro consistenza e rotondità. Dopo un riposo di 96 mesi sui lieviti, al "dégorgement" è stata aggiunta una moderata quantità di sciroppo di dosaggio, 4 grammi per litro, in modo da enfatizzare la personalità del vino.



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