Mercoledì 7 febbraio l’ultimo aggiornamento dell’alpinista Simone Moro sulla spedizione in Siberia. Il campo base è stato allestito e le condizioni meteo non sembrano aiutare il gruppo.

L’annuncio direttamente da Simone Moro mercoledì 7 febbraio intorno alle 19 sulla sua pagina Facebook: «12 km verso il Pik Pobeda», ha scritto l’alpinista bergamasco agli oltre 112 mila che lo seguono sul web. E poi ha pubblicato la traccia del suo navigatore satellitare, che indica gli spostamenti della giornata e la quota massima raggiunta: 2.015 metri.

La spedizione sul Pik Pobeda, in Siberia, sta quindi entrando nel vivo, dopo che anche il fotografo del gruppo, Matteo Zanga, martedì aveva postato sempre in Facebook un perentorio «Sto partendo», mentre Simone Moro aveva descritto più nel dettaglio la situazione: «Messo il primo campo, meteo perfetto, tanta neve, -40/45 gradi. Siamo a 8/10 km dalla base della montagna (Pik Pobeda 3.003 metri). Tutto ok. Domani avanziamo con gli sci». Nella giornata di mercoledì 7, da quanto si è appreso, le condizioni meteorologiche non sono state più favorevoli e gli alpinisti per spostarsi hanno dovuto fare una pesante traccia.

Il gruppo della spedizione partita il 22 gennaio dall’aeroporto di Orio al Serio è composto, oltre che da Simone Moro e da Matteo Zanga (entrambi amici e collaboratori fissi di Orobie), anche da Tamara Lunger e da Filippo Valoti-Alebardi. Nel post pubblicato da Moro lunedì alle 16,53 è stato spiegato che la spedizione è rimasta ferma per «circa una settimana in un punto sperduto della Siberia, nella baracca di tre pastori di renne».

«Ogni giorno – è sempre il racconto di Simone Moro – sembrava buono per spostarsi, prima con le slitte trainate dalle renne e poi a piedi, verso la base della montagna, ma le condizioni meteo ci ha costretti a posticipare di giorno in giorno».

Il loro viaggio nel «Polo del freddo» verso il Pik Pobeda continua.