Articolo

Bergamo – Le vie del verde

20 Marzo 2018 / 06:25
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Scritto da Cristian Riva
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Bergamo – Le vie del verde

20 Marzo 2018/ 06:25
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Scritto da Cristian Riva

Antichi borghi e storiche ville, austeri castelli e monasteri che raccontano storie d’altri tempi, chiesette che alternano la loro bellezza architettonica a piccole e graziose santelle mariane solitamente poste agli angoli delle vie.

E poi ancora: robusti terrazzamenti che sostengono ripidi coltivi di scarola e viti ed una rete di fontane ed acquedotti che conduce sino al periodo romano, ripide Scalette che si impennano verso il cielo e possenti mura che sorreggono e cintano gelosamente il fiore all’occhiello di Bergamo, Città Alta.

E poi ancora, tanto altro ancora! Ma lascio a voi la gioia di scoprire “Le vie del verde”, un ampio percorso ad anello, da suddividere eventualmente in due comodi e più brevi percorsi circolari, che si sviluppa sui versanti meridionali dei Colli di Bergamo, balcone sulla “Città Bassa” ma anche immaginario sipario che si spalanca sulle nostre Orobie baciate dal sole nel primo giorno di primavera.

Partenza da Colle Aperto in Città Alta, raggiungibile salendo da Bergamo Bassa con i mezzi pubblici oppure a piedi percorrendo la via lungo le mura venete o risalendo una delle caratteristiche Scalette (Sant’Alessandro, la Salita della Scaletta, Santa Lucia, Paradiso, Fontanabrolo o la scaletta delle More), un tempo utilizzate dai contadini per spostarsi da un terrazzamento all’altro. Meglio evitare l’autovettura a causa della scarsità dei parcheggi.

Lasciato alle spalle il piazzale di Colle Aperto, ci incamminiamo lungo la via Costantino Beltrami. Percorse poche decine di metri la strada in lieve salita fiancheggia, a sinistra, la scalinata di ingresso all’Orto Botanico Lorenzo Rota e, poco distante, la polveriera veneziana, struttura militare che un tempo serviva a conservare le polveri da sparo dell’esercito veneziano.

Ancora un breve tratto di salita dopodiché la strada spiana la sua pendenza ed incrocia a destra il bivio per via Roccolino, una stradetta che poco più sotto diviene acciottolata e, scendendo al limitare del bosco, raggiunge la bellissima località di Valverde. Tralasciamo via Roccolino e, sul lato opposto della via Costantino Beltrami, risaliamo la via Sotto le Mura di Sant’Alessandro, una strada pedonale che a metà della sua lunghezza raggiunge una proprietà privata al cui interno è possibile osservare la Porta del Soccorso, ovvero quella che era l’estrema via di fuga del sistema difensivo delle Mura Veneziane. 

Risaliamo la strada pedonale sino quando questa incrocia a destra la via Felice Cavagnis. Imbocchiamo quest’ultima e proseguiamo comodamente in leggera discesa, sino al sottostante curvone che ci consente di osservare, sulla sinistra, il bellissimo Roccolo di Castagneta, particolare struttura verde realizzata per l’inanellamento degli uccelli. Ancora un breve tratto in discesa e, abbandonata la via Felice Cavagnis, pieghiamo a sinistra scendendo lungo il passaggio pedonale che raggiunge nuovamente la sottostante via Costantino Beltrami nel punto in cui si accede al bellissimo borgo di Castagneta.

Attraversata la località Castagneta, con la bellissima chiesa di San Rocco, il percorso segue l’omonima via e ci consente di ammirare, in questo bellissimo e lungo balcone pianeggiante, il panorama verso il Canto Alto, la montagna dei bergamaschi.

 

Raggiunta la località Gallina, in corrispondenza della quale, sul muro alla nostra sinistra, troviamo una lapide in marmo che ricorda la pulizia dell’Acquedotto dei Vasi voluta dal Podestà comunale Beccaro Beccaris, abbandoniamo la via Castagneta ed imbocchiamo, a sinistra, la stradetta che si alza lievemente e, stringendosi tanto da diventare un classico sentiero montano, si introduce nel bosco di castagni all’interno del quale si sviluppa il Sentiero dei Vasi, un bellissimo percorso che taglia il versante settentrionale del Colle Bastia e segue il tragitto dell’antico acquedotto che un tempo forniva l’acqua a Città Alta.

Ci troviamo in un’area di particolare interesse ambientale e paesaggistico del Parco Regionale dei Colli di Bergamo, con sede presso il Monastero di Valmarina.

Al termine opposto del Sentiero dei Vasi, in località Fontanì, pieghiamo a sinistra e risaliamo la ripida via Ramera. Fiancheggiato un bellissimo casolare, la strada si stringe e prosegue in leggera salita passando al limite di alcuni vitigni, sino a sbucare in via Scalvini. Pieghiamo a destra e, dopo la breve salita, raggiungiamo lo slargo dove la via Scalvini incrocia via Vetta e via Monte Bastia. Ancora qualche passo verso destra e, all’imbocco con via Orsarola, abbandoniamo quest’ultima per scendere a sinistra lungo la scalinata di via del Rione che, in leggera discesa, raggiunge velocemente la sottostante Cà Moroni, storica osteria o “Frasca” dove un tempo il contadino si improvvisava oste e serviva buon vino al viandante di passaggio.

Proseguiamo a sinistra della Cà Moroni e percorriamo il lungo terrazzamento panoramico che all’estremo opposto raggiunge via San Sebastiano. Imboccata a sinistra quest’ultima via, proseguiamo in leggera salita sino a via San Vigilio passando al fianco della cinquecentesca Villa Rumi Viviani, un bellissimo edificio con torre merlata e finestre ad archetti a tutto sesto in mattoni, circondato da un maestoso giardino terrazzato che si articola in vialetti e scale su quote sfalsate.

Percorriamo via San Vigilio sino all’omonima chiesetta, costruita ad inizio del VIII secolo dopo il presunto soggiorno del vescovo trentino sui colli di Bergamo, dalla quale possiamo anche salire al vicino Castello di San Vigilio, presidio romano con vista spettacolare sulla pianura e sulla catena delle Prealpi bergamasche che venne edificato nel XII secolo e chiamato Cappella, per la presenza al suo interno di una chiesetta dedicata a S. Maria Maddalena. La vicina Funicolare ci offre la possibilità di interrompere il lungo anello delle “Vie del Verde” e far ritorno a Colle Aperto.

Proseguiamo! Dalla chiesetta di San Vigilio imbocchiamo via Scorlazzone che, dopo un tratto comodo quasi pianeggiante, d’improvviso scende con ripidi scalini e raggiunge la sottostante via Sudorno con l’omonimo Tempio ai Caduti, sorto sui resti dell’antica chiesa di S. Maria di Sudorno, distrutta per la sua costruzione nel 1915-16, è anche chiamato Chiesa di Sudorno, dal nome della via su cui si affaccia e sotto cui scorreva uno dei due antichi acquedotti romani. Dedicato ai Caduti delle Guerre, conserva al suo interno (interamente rivestito di marmi scuri) la pala d’altare della vecchia chiesa medioevale. Da visitare!

Dal Tempio ai Caduti, imbocchiamo la via Astino che con lungo e panoramico discendere ci consente di lasciar correre la vista verso la Valle San Martino, la sottostante Valle d’Astino con l’omonimo monastero che pian piano si avvicina e verso le storiche abitazioni di via Lavanderio.

 

Raggiunto il monastero di Astino, risalente al XII secolo, ed il vicino spazio verde gestito dall’Orto Botanico, l’anello delle “Vie del Verde” prosegue lungo tutto il viale alberato, sino alla Torre Medioevale che contrassegna l’incrocio con via Ripa Pasqualina. Imbocchiamo quest’ultima, inizialmente asfaltata, proseguiamo sino a superare la ripida scalinata che si presenta successivamente e che ci consente di raggiungere via San Martino della Pigrizia.

Tralasciata a destra la strada che scende verso Bergamo Bassa, pieghiamo a sinistra e risaliamo lungo la via San Martino della Pigrizia che a metà della sua lunghezza raggiunge la caratteristica omonima chiesetta. Dopo la breve sosta, proseguiamo ancora percorrendo tutto il tratto della via sino a via Borgo Canale; risaliamo a sinistra lungo l’ultimo tratto che ci divide da Città Alta. La salita è dolce e ci consente di ammirare, in un ultimo sospiro di soddisfazione, lo skyline di Bergamo Alta alla nostra destra. Infine, quando la visuale è ormai chiusa dall’alzarsi ai nostri fianchi delle storiche abitazioni ed il percorso delle “Vie del Verde” volge al termine, la via Borgo Canale ci regala l’irrinunciabile visita alla Chiesa di Santa Grata, custode dei bellissimi dipinti di Vincenzo Bonomini, e la possibilità di visitare la casa natale di Gaetano Donizetti, eretta nel XVII secolo su strutture quattrocentesche dove nacque e visse la sua infanzia il famoso compositore, universalmente riconosciuto come uno dei protagonisti del melodramma italiano dell’Ottocento. La casa, acquistata nel 1925 dal Comune di Bergamo, dal 1926 è monumento nazionale.

Porta Sant’Alessandro è il varco che ci introduce a Colle Aperto, punto di partenza di questa lunga escursione sui Colli di Bergamo che ha il pregio di averci fatto conoscere una Città Alta che va ben oltre la classica (…e sempre piacevole) passeggiata lungo la Corsarola.




Commenti

guglielmo caslini 6 anni, 1 mese

ottima passeggiata da divulgare il più possibile, sarebbe opportuno riuscire anche ad avere una cartografia dell'itinerario bravo Cristian

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  • Cristian Riva 6 anni, 1 mese

    Grassie! ;-)

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