Giornate tragiche sulle Alpi, dalla Francia al Veneto. Durante il ponte del primo maggio sono morte 14 persone.  Il fatto più grave nel Vallese, nella zona di Pigna d'Arolla,lungo l'itinerario che collega Chamonix con Zermatt. Qui si sono registrati 6 vittime e 3 feriti.

Una comitiva di alpinisti esperti è rimasta bloccata da una bufera di neve e vento in alta quota. Il gruppo era accompagnato dalla Guida Alpina Mario Castiglioni, originario di Como  e residente a Chiasso. E' morto precipitando mentre cercava di ritrovare la via per il rifugio de Vignettes, al quale erano diretti. Gli altri 5 sono deceduti per ipotermia.

Sono ancora in corso le indagini delle autorità svizzere per accertare la dinamica, ma sembra che il gruppo sia stato sorpreso da una bufera, che ha ridotto a zero la visibilità e sia rimasto bloccato a meno di 500 metri dalla salvezza. 3 alpinisti sono rimasti gravemente feriti, altri 3 sono stati portati in ospedale per ipotermia e un italiano Tommaso Piccioli è già stato dimesso. Ha raccontato di essersi salvato perché è riuscito a rimanere sveglio e in movimento. 

Sempre nel Vallese un 49enne francese è stato travolto da una valanga sul Feechopf; e altri due connazionali hanno perso la vita sull'Aiguielle Verte e sull'Aiguille du Midi sul Monte Bianco. Un'escursionista russa ha perso la vita sul monte Rosa e due alpinisti ventenni svizzeri sono morti sul monte Monch, sulle Alpi Bernesi. Infine In Veneto due giovani tecnici del Soccorso alpino Dolomiti Bellunesi sono morti sull'Antelao. Sono scivolati mentre stavano percorrendo il Canale Oppel.