Escursioni tra sentieri e laghi
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È arrivata con la sua carrozzina fino al rifugio Luigi Albani, a 1.939 metri di quota, riempiendosi gli occhi con le vette delle Orobie, a cominciare dalla loro regina, la Presolana, che da sempre ha nel cuore. Protagonista dell’impresa è Eleonora Lola Delnevo, 38 anni di Albino (Bergamo), paraclimber che dal 2015, dopo un incidente durante un’arrampicata in val Daone, nel Trentino, si muove su una sedia a rotelle. Ma non per questo ha abbandonato la sua passione per le escursioni e lo sport in montagna: nell’ottobre 2018, in California, ha portato a termine proprio in arrampicata la via Zodiac sul massiccio di El Capitan, nella Yosemite Valley, tempio mondiale della disciplina. Ben 2.307 metri con una parete verticale di circa mille metri che Lola Delnevo ha salito con la forza delle braccia, dopo tre giorni e mezzo in parete. Un’impresa resa possibile grazie ai suoi amici che l’hanno supportata, vale a dire Mauro, Diego e Antonio.
Proprio per la sua passione per la montagna, l’entusiasmo e l’energia che non l’hanno mai abbandonata Eleonora Delnevo, prima paraclimber in assoluto, a dicembre è stata nominata nel gruppo alpinistico dei Ragni della Grignetta di Lecco, diventando socio onorario dei «maglioni rossi». Le è stato anche assegnato, nel febbraio scorso, durante l’Orobie film festival 2019 a Seriate, il premio Walter Bonatti.
Lola Delnevo sabato 16 marzo 2019 si è presentata con altri quattro amici – Ilenia, Anna, Serena e Ivan – al rifugio Albani, sopra Colere, in Valle di Scalve. «Con la seggiovia siamo saliti da Carbonera fino al rifugio Cima Bianca – racconta la paraclimber – quindi abbiamo raggiunto l’Albani sulla neve. Le altre avevano gli sci ai piedi, Ivan mi ha aiutato con la carrozzina, alla quale abbiamo dato un assetto invernale: aveva i wheelblades, piccoli sci attaccati alle ruote anteriori». I rifugisti si erano detti disponibili ad aiutare Lola con la motoslitta, ma il gruppo se l’è cavata da sé sia all’andata (con la quasi facile discesa) sia al ritorno (salendo con maggior fatica alla seggiovia).
«Abbiamo avuto altri ospiti in carrozzina, ma che ci hanno raggiunto con il fuoristrada – raccontano Sandra e Chicco Zani, che da tre anni gestiscono l’Albani –. Sabato abbiamo incontrato una donna straordinaria, che tornerà a trovarci e ad agosto sarà alla nostra festa dell’arrampicata insieme a Ennio Spiranelli».
L’impresa di Lola Delnevo è stata agevolata dalla neve battuta, che le ha consentito di «sciare» tra Cima Bianca e l’Albani coadiuvata dagli amici. Un’impresa che ha un grande significato personale, e non soltanto, per la protagonista: «Mi sono goduta le mie montagne, il sole e la neve – ammette Eleonora Delnevo –. Dopo l’incidente, non ero più tornata sulle Orobie, ma avevo proprio voglia di riabbracciare la Presolana».
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