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Hanno trascorso una giornata sulle montagne tra la Valle di Scalve e la Valle del Belviso per promuovere e valorizzare i territori alpini e sostenere la gente che in montagna vive e lavora. L’iniziativa è stata promossa dal Cai di Bergamo e dal suo presidente Paolo Valoti nell’ambito del progetto Save the mountains. Valoti era presente insieme ai due vice Gege Agazzi e Mina Maffi.
I vertici del Consiglio regionale della Lombardia per un giorno sono stati impegnati a scalare le Orobie, riconoscendo e testimoniando da vicino il grande valore e l’importanza di alpeggiatori e rifugisti, imprescindibili presidi culturali e fondamentali sentinelle di sostegno e supporto per chi sale in montagna.
A guidare la delegazione il presidente del Consiglio regionale, Alessandro Fermi, insieme ai consiglieri Giovanni Malanchini, Dario Violi e Paolo Franco. Sono intervenuti anche Stefano Savoldelli come delegato alla Montagna della Provincia di Bergamo e Anselmo Agoni per la Comunità montana di Scalve.
Ha sottolineato Fermi dopo aver visitato a 1.906 metri la malga Demignone, nella località valtellinese di Teglio, e il rifugio Nani Tagliaferri, in Valle di Scalve, che con i suoi 2.328 metri è il più alto delle Orobie: «Ho incontrato persone animate da grande passione e di straordinaria umanità. Regione Lombardia e il Consiglio regionale sono e saranno sempre più attenti e vicini a queste realtà, e non a caso in questa legislatura abbiamo istituito sia un assessorato specifico alla Montagna che una Commissione speciale focalizzata sulle tematiche montane. Ora parte un percorso di ascolto e confronto istituzionale concreto con tutte le realtà che in montagna vivono, la frequentano e la amano, consapevoli che è nostro obiettivo e dovere garantire un futuro alle nostre “sentinelle” montane, a cominciare soprattutto dagli alpeggi e dai rifugi alpini».
Alla malga Demignone ad accogliere la delegazione istituzionale sono stati il malgaro Pierulì Piero Marchesi, 63 anni, con i suoi aiutanti, Guido Arrondini, di 76, e Achille Pedrocchi, di 83, intenti a preparare burro e formaggio. Per loro sono gli ultimi giorni di permanenza in quota nella Valle del Belviso, dove domenica scorsa è già scesa la neve: nei prossimi giorni cominceranno a scendere con la loro mandria, circa 35 tra vacche Brune alpine da latte e manzette.
Di «stagione particolarmente positiva» ha parlato Cesco Tagliaferri, storico gestore dell’omonimo rifugio. Rinomato e conosciuto per la sua bravura in cucina e la sua straordinaria ospitalità, Tagliaferri ha ricordato l’importanza e il ruolo dei rifugisti non solo in termini di ricovero e servizio, ma anche e soprattutto di primo soccorso nel caso di incidenti o necessità per gli escursionisti.
Il presidente Fermi e i consiglieri regionali presenti hanno voluto simbolicamente premiare alpeggiatori e rifugista consegnando loro un gagliardetto del Consiglio lombardo, così da testimoniare la presenza e la vicinanza in quota dell’istituzione.
Al rifugio Tagliaferri i partecipanti all’iniziativa hanno quindi sottoscritto un impegno formale a sostenere e tutelare i presidi montani e la gente di montagna, raccogliendo così l’invito del presidente del Cai Paolo Valoti di estendere il progetto Save the mountains su tutte le montagne di Lombardia. «Con i kit degli ambasciatori delle montagne, tuttora in distribuzione al Palamonti nella sede del Cai di Bergamo – ha ricordato – abbiamo raccolto già 10 mila euro che serviranno, attraverso uno specifico bando, a sostenere i giovani in attività imprenditoriali alpine, consapevoli dell’importanza e della necessità di favorire e assicurare il ricambio generazionale».
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