La Conferenza delle Regioni ha approvato le linee guida per lo sci, proprio nel giorno incui dal Governo arriva lo stop.

Gli assessori delle Regioni alpine - dalla Valle d'Aosta al Friuli Venezia Giulia, hanno firmato un documento comune che contiene le indicazioni e le misure di prevenzione per l'utilizzo in sicurezza degli impianti di risalita: vendita limitata di skipass giornalieri, obbligo di distanziamento, mascherine chirurgiche e il 50% di capienza per le cabinovie. 

Quasi contemporaneamente però dal Governo è arrivato lo stop allo sci durante le festività natalizie. Il divieto dovrebbe essere contenuto nel prossimo Dpcm. Ed è in corso il confronto con gli altri Paesi europei per stabilire una chiusura comune almeno fino al 10 gennaio.

Non ci stanno i rappresentanti delle Regioni, che chiedono di rivedere una decisione che  mette «In crisi un intero sistema, che porta un notevole indotto economico, lavorativo e sociale per l'intero Paese». Sulla decisione è intervenuto anche il presidente lombardo dell'Associazione nazionale esercenti funiviari (Anef)Massimo Fossati, amministratore anche della stazione sci Valtorta-Piani di Bobbio: «Lo sciatore, per garantire la salute, può anche rinunciare a una stagione e siamo d'accordo. Ma chi governa forse fa finta di non vedere l'enorme indotto che deriva dal mondo della neve, le migliaia di famiglie che vivono grazie allo sci».

Tutto questo mentre molte stazioni sciistiche hanno già messo in funzione i cannoni sparaneve. I timori della categoria sono più che giustificati, maresta la tragica realtà del numero delle vittime che ancora contiamo ogni giorno.