La Via Decia si presenta al Palamonti
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Una ventina di pannelli sulla «Regina delle Orobie», la sua storia, l’ambiente, la montagna e i protagonisti. Slittata a causa dell’emergenza Covid-19, è allestita al Palamonti di via Pizzo della Presolana, sede del Cai di Bergamo, la mostra itinerante «Presolana: 150 anni di passione, storia e impegno» allestita dall’Unione bergamasca del Club alpino italiano con il supporto di Sacbo-Milan Bergamo Airport di Orio al Serio e il sostegno della presidenza del Consiglio regionale della Lombardia, Provincia di Bergamo, Osservatorio per le montagne bergamasche, Comune di Bergamo, Ateneo di Scienze, Lettere e Arti di Bergamo e Cai Lombardia.
All’inaugurazione, in forma riservata, accolti dal presidente del Cai orobico Paolo Valoti, sono intervenuti il presidente della Provincia Gianfranco Gafforelli, quello di Sacbo-Milan Bergamo Airport Giovanni Sanga, e una delegazione della sottosezione Cai di Castione della Presolana, capeggiata dal presidente Lino Tomasoni.
Proprio a Castione della Presolana si deve fare riferimento per prenotare la mostra, che dal 27 dicembre al 6 gennaio 2021 sarà al palazzetto dei congressi di Dorga, in via Donizetti, per poi spostarsi in diverse località della provincia, come Nembro, Albino, Leffe e Clusone. I pannelli ripercorrono la storia della Presolana, dalla prima salita della guida alpina Carlo Medici con Antonio Curò e Federico Frizzoni, il 3 ottobre 1870, all’alpinismo moderno, dalla flora alla fauna, alle grandi manifestazioni, come lo storico Abbraccio del 9 luglio 2017, entrato nel Guinness world records con i suoi 2.846 partecipanti. Un video mostra le bellezze di questo territorio, mentre ad alcuni cimeli è affidato il ricordo del passato: lo zaino, la corda e il quaderno di guida alpina di Carlo Medici, per esempio, oltre ad altre pubblicazioni storiche.
Valoti ha salutato i presenti ricordando i valori di condivisione e impegno che stanno alla base delle iniziative del Cai. «Come questa mostra – ha detto – con la quale puntiamo a valorizzare le Orobie bergamasche. Sarà itinerante e a disposizione di tutti, per fare conoscere la ricchezza delle nostre montagne. Guardiamo già al 2023, con Bergamo e Brescia Capitali italiane della cultura, per vedere protagonista la cultura della montagna». Il presidente della Provincia Gafforelli ha sottolineato che quelli promossi insieme al Cai sono «sempre gesti concreti a favore della montagna, come l’assegnazione dei premi ai giovani imprenditori in occasione della Giornata internazionale delle montagne». Da parte sua Giovanni Sanga ha rimarcato: «Cai e Sacbo condividono gli stessi valori e l’amore per la montagna e la provincia in cui viviamo. La Presolana è un autentico simbolo territoriale e geografico: identifica la Bergamasca».
Le attività commerciali, i bar, gli alberghi e i ristoranti del Passo della Presolana, di Castione, Bratto e Dorga sono invitati a esporre la targa commemorativa del 150° della prima salita in Presolana, predisposta dal Cai locale.
Ecco alcuni scatti della mostra
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GiovanniMocchi 3 anni, 3 mesi
Mi sembra doveroso ringraziare tra gli altri chi per decenni ha coltivato la storia della Presolana, ne ha scritto libri e pagine di giornali e che ha realizzato la più parte dei pannelli della Mostra esposta a Bergamo: Guerino Lorini, uno dei tanti nomi illustri che hanno frequentato Castione della Presolana non solo come turisti, ma da studiosi e testimonial. Nè vanno dimenticati gli apporti della Sottosezione del CAI Bergamo e del gestore del Rifugio Carlo Medici Claudio Trentani a cui spetteranno la realizzazione degli altri numerosi eventi previsti per questa estate in occasione dell'Anniversario della prima ascesa in Presolana. Un grazie che viene non solo dalla comunità di residenti e di villeggianti, ma anche dal mondo intero dell'alpinismo che in questi 150 anni ha potuto godere delle meraviglie di questo massiccio a due passi da Bergamo e Milano.
Redazione Orobie 3 anni, 3 mesi
Certamente: alcuni degli scritti di Guerino Lorini sono presenti nella mostra, mentre Claudio Trentani ha tra l'altro partecipato direttamente alla realizzazione del videodocumentario che viene proiettato.