Esiste un luogo non molto lontano dai grandi centri abitati di Milano e Lecco, che vi permetterà di viaggiare indietro nel tempo: la Val Codera. Situata in provincia di Sondrio si raggiunge da Novate Mezzola (a sua volta raggiungibile in treno o in auto). La vallata incide un solco tra i graniti delle Alpi Retiche che culminano qui nel Pizzo Badile per sboccare in Valchiavenna dove si trova il lago di Mezzola. La zona si presta a numerose escursioni: dal sentiero Life Natura che unisce la valle al Pian di Spagna e alla vicina Valle dei Ratti. Sempre in zona si trova il Tracciolino, un viottolo di 15 chilometri circa provvisto di gallerie illuminate e viadotti da percorrere anche in bicicletta. (Nella foto sottostante una bella visuale del Lago di Mezzola salendo in quota verso Avedèe).

La presenza del bacino lacustre a valle e la particolare posizione geografica ha permesso la crescita di una vegetazione variabile e ricca dal punto di vista ecologico: inizialmente incontriamo salendo eriche arboree e cisti che ci ricordano la flora mediterranea. Poi notiamo querce, betulle, tigli, frassini e castagni. Il castagno è di particolare pregio nella zona e ancora oggi le castagne vengono raccolte con cura per la preparazione della confettura. Salendo a piedi (l'unico modo per accedere alla valle), incontriamo dapprima il piccolo nucleo di case noto con il nome di Avedèe. Da qui siamo all'ingresso della Val Codera e possiamo vedere un bel panorama che spazia da Mezzola al Monte Gruf. Piccoli agglomerati di case in sasso hanno quasi la funzione di vedette sotto la protezione della chiesetta di Sant'Antonio. 

Il sentiero continua, dopo un'ora di salita senza tregua, iniziamo a camminare su un tratturo che diventa via via più dolce, attraversando pascoli e muretti a secco. Alzando lo sguardo verso valle e in sinistra orografica (guardando verso Mezzola), scorgiamo in lontananza il piccolo borgo di San Giorgio di Cola, mentre spostandoci a sinistra, troviamo l'abitato di Cola (punto più alto della valle) e l'agglomerato di Cii quasi in faccia a noi e di fronte all'Avedèe.

Camminiamo ancora fino ad arrivare, dopo aver percorso un tratto quasi in piano in un bosco di betulle, all'ingresso del paese: Codera. In tutto il cammino è durato un paio d'ore circa. il nome  ci ricorda la terra e il lavoro, forse derivato da cotaria (pietra), è il capoluogo abitato permanentemente. Sulla via principale incontriamo la chiesa di S. Giovanni Battista e quindi le principali strutture che accolgono i viandanti (La Locanda, l'Osteria Alpina). 

Un dedalo di viuzze acciottolate, fra ballatoi e scalinate, case in sasso (famoso il granito di Sanfedelino), caratterizzano questo borgo dalle radici antiche. E' possibile visitare il Museo della Valle distribuito in più sedi, un ecomuseo con ricordi della vecchia scuola elementare, attrezzi e ambienti della casa e del lavoro, una sezione dedicata ai minerali e al castagno. Presso l'Osteria Alpina, attiva dal 1935, è possibile ristorarsi e dormire. Il sentiero continua poi verso gli altri due rifugi della valle: Bresciadega e Brasca.

Un ottimo itinerario per lasciare il rumore e la frenesia della pianura, accogliendo quanto la natura può donarci in questa bellissima valle ancora incantata. 

Per informazioni sugli eventi della valle:

https://www.valcodera.com/