I primi impianti sono già in funzione e in tutte le località sciistiche ci si sta preparando alla partenza.

Un ritorno sulle piste atteso e agognato per gli operatori della montagna, fermi da marzo 2020. Le misure anti Covid, stabilite dal decreto approvato ad agosto, prevedono una capienza dell'80% e Green Pass obbligatorio sugli impianti chiusi come funivie, cabinovie e seggiovie con cupole paravento. Capienza al 100% sugli impianti aperti. 

Regole ribadite nel successivo Protocollo di sicurezza, firmato il 22 settembre dalla Federazione Italiana Sport Invernali (Fisi) e dall’Associazione Nazionale Esercenti Funiviari (Anef), che stabiliscono anche l'obbligo di mascherina. E il Green Pass sarà necessario anche negli spazi comuni delle stazioni di partenza e arrivo.

Le località dove sono in funzione esclusivamente impianti di risalita aperti stanno attendendo conferme riguardo a capienza e certificato verde per organizzarsi in vista dell'avvio della stagione, ormai imminente. 

Sulle montagne lombarde ci si prepara infatti alla ripartenza. Sul ghiacciaio Presena già si scia da fine ottobre; mentre Madesimo è intenzionato ad aprire il fine settimana del 20-21 novembre. Molti comprensori seguiranno il weekend successivo: Bormio, Santa Caterina Valfurva, Livigno (a eccezione del Mottolino operativo dall'1 dicembre) e Ponte di Legno-Tonale.

Il resto delle località sciistiche punta al 4 dicembre per il ponte di Sant'Ambrogio e dell'Immacolata: ad Aprica sarà inaugurata la pista illuminata più lunga d’Europa, la "Superpanoramica" del Baradello, pronta già lo scorso inverno, ma utilizzata soltanto in poche occasione per lo scialpinismo, a causa della situazione sanitaria. La pista, lunga oltre 6 chilometri, sarà aperta in notturna il giovedì e il sabato dalle 19.30 alle 23.00, mentre il venerdì sarà dedicato allo scialpinismo dalle 18 alle 22.