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Punta del Venerocolo

23 Agosto 2022 / 19:30
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1862
Scritto da Cristian Riva
Fotografie di Cristian Riva
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Punta del Venerocolo

23 Agosto 2022/ 19:30
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1862
Scritto da Cristian Riva
Fotografie di Cristian Riva

Tutto qui sopravvive e resiste in quel fragile equilibrio che è l’ago della bilancia fra la vita e la morte! A cominciare dalla sterrata che da Temù sale ripida e tortuosa sino a Malga Caldea, aggrappandosi a fatica sugli scoscesi versanti boschivi. In fragile equilibrio sono anche le pietre di granito che ricoprono il tratto di sentiero che dal rifugio Garibaldi raggiunge la Punta del Venerocolo; via via sempre più grandi formano gradini e poi gradoni che si offrono instabili e traballanti al piede dell’escursionista. E, purtroppo, anche le vedrette del Pisgana e del Pian di Neve, che dalla vetta si mostrano in tutta la loro straordinaria bellezza, vivono oggi quel fragile equilibrio che ne deciderà le sorti del loro domani.

Il pianoro sul quale è adagiata Malga Lavedole

Partenza da Malga Caldea dove, lasciata l’autovettura in uno dei pochi spazi presenti davanti all’alpeggio, imbocchiamo la sterrata che, con numerosi tornanti, sale nel bosco sino a raggiungere le case dei custodi dell’Enel dove troviamo anche il primo sbarramento artificiale, quello del lago d’Aviolo.

Proseguiamo lungo la sterrata che, ora pianeggiante, fiancheggia il lago d’Aviolo superiore e raggiunge la Malga di Mezzo ubicata all’altezza dello sbarramento del terzo bacino artificiale, quello del lago Benedetto.

La sterrata rimane alta rispetto al bacino di Lago Benedetto; prima di raggiungere l’estremo opposto, pieghiamo a destra imboccando il sentiero che risale fiancheggiando una fragorosa cascata e raggiunge il pianoro soprastante dove è dolcemente adagiata Malga Lavedole.

Chiesetta in memoria dei Caduti

Tutt’attorno fanno capolino le alte vette di Valcamonica a cominciare dall’Adamello, dominatore incontrastato di questo anfiteatro montano. Attraversato il torrente, risaliamo il ripido e faticoso calvario percorrendo la storica mulattiera militare della Grande Guerra; raggiunta la diga della Val Venerocolo, fiancheggiamo la chiesetta dedicata ai Caduti e, poco oltre, il Rifugio Garibaldi, a quota 2553 metri di altitudine (circa 3 ore da Malga Caldea).

Rifugio Garibaldi

Dopo la meritata sosta, facciamo un passo indietro e, appena prima del Rifugio Garibaldi, imbocchiamo il sentiero n. 42 che sale alle sue spalle con moderata pendenza e si allunga nell’ampio vallone detritico.

L’estesa pietraia di massi di granito rallenta il nostro passo e ci costringe ad avanzare con attenzione, obbligandoci anche all’uso delle mani; il sudore che scende copioso sul viso ed il respiro sempre più corto ed affaticato ci fanno compagnia nelle numerose soste in bilico su massi di granito e ci consentono di ammirare l’immensa pietraia che ci fa sentire sempre più piccoli; pian piano si fa sempre più vicina ed evidente la nostra meta, Punta del Venerocolo.

Dopo ben due ore di faticosa salita, eccoci giunti al Passo del Venerocolo, a quota 3136 metri di altitudine, oltre il quale la vista spazia sull’immensa vedretta del Pignana. La severità e la bellezza di questo luogo basterebbero a concludere l’escursione ma, difficile rinunciare a quella ventina di minuti che ci dividono dalla vetta di Punta del Venerocolo che si alza alla nostra destra e che ci pare di toccare con un dito.

Passo del Venerocolo

Riprendiamo il cammino salendo la pietraia granitica che scende alla nostra destra; sporadici ometti di pietre disegnano un percorso non obbligato sino ai soprastanti ruderi di baraccamenti della Grande Guerra. Poco oltre, uno stretto passaggio esposto ci obbliga a prestare maggiore attenzione; è questione di pochi metri, dopodichè la dorsale si allarga nuovamente e ci proietta sulla vetta di Punta del Venerocolo, a quota 3323 metri di altitudine. Un paio di ometti in pietre ed una croce in legno ci fanno compagnia mentre tutt’attorno possiamo godere dello spettacolare panorama sul ghiacciaio dell’Adamello, il Pian di Neve, sul versante sud del monte Adamello, su cima Plem mentre a nord il sottostante ghiacciaio del Pisgnana ed il monte dei Frati e sul fondo il massiccio del Baitone.


Salendo verso Punta del Venerocolo
Punta del Venerocolo

Il ritorno avviene dallo stesso sentiero di salita.

Quota max: 3323 metri di Punta del Venerocolo;

Dislivello positivo: 1730 metri;

Sviluppo: 23 chilometri;

Tempi: 6 ore e mezza;

Difficoltà: EE

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