"Messner: dalle Odle al Nanga", serata a...
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Per l'alpinista spagnolo quella al Manaslu è la seconda salita invernale dopo il Nanga Parbat. Con lui in spedizione anche Simone Moro, che però è stato costretto a rinunciare a causa di un problema intestinale. Moro aveva raggiunto quota 6.300 metri, ma ha deciso di tornare indietro debilitato da tre giorni di dissenteria.
Lo scalatore bergamasco ha raggiunto Katmandu per alcuni esami clinici e accertamenti: i medici hanno confermato la saggezza della scelta, perché la disidratazione era molto forte e l’esposizione a una quota ancora superiore ne avrebbe aggravato le condizioni. Moro detiene il record di maggior numero di ascensioni in prima invernale sugli Ottomila con le scalate dello Shisha Pangma, Makalu, Gasherbrum II e Nanga Parbat. Questo era per lui il quinto tentativo al Manaslu. «Non mi manca la motivazione o la passione per i miei progetti –ha raccontato Simone Moro a L'Eco di Bergamo–. Di sicuro non chiudo con l’alpinismo himalayano. Ho già qualche idea in testa. Non è una invernale in più o in meno che cambiano la mia carriera, ma non sono uno che si abbatte. Ho la tendenza a ricaricarmi dai momenti difficili»
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