Itinerario WT2

Passo e rifugio Dordona

  • Ciaspolata
  • 1 ore 30 minuti
02 Febbraio 2012 / 00:00
0
0
1460
Scritto da Lucio Benedetti
Itinerario

Passo e rifugio Dordona

02 Febbraio 2012/ 00:00
0
0
1460
Scritto da Lucio Benedetti
Itinerario

Passo e rifugio Dordona

02 Febbraio 2012/ 00:00
0
0
1460
Scritto da Lucio Benedetti

Il percorso

Un’altra classica escursione, oggi riveduta (dopo il taglio della strada che interessa il versante occidentale del monte Toro ed evita il fondovalle presidiato dalla baita Cornellini), rendendola con neve sicura, più facile che in passato. Raggiunto Foppolo in alta Val Brembana, conviene parcheggiare verso la frazione di Rovera, dove una volta partiva l’impianto sciistico del monte Toro (1660 m.). Vedi indicazioni. Ciaspole ai piedi si individua la traccia della gippabile(segnavia Cai n° 204) che sale per pascoli innevati e vede alla sua destra la larga pista della Quarta Baita. Dopo una serie di tornantini e sottopassato l’elettrodotto di almeno 300, metri, si incontra un bivio, noi prendiamo la traccia di sinistra che, per un lungo tratto, si allunga in piano verso settentrione. Il Passo Dordona è là davanti e sotto si scorge, semisommersa dalla neve, la sopraccitata baita Cornellini, dormiente a 1828 metri. Solo in caso di recenti e forti nevicate è opportuno evitare questo traverso, diversamente lo si trova già pistato da coloro che ci hanno preceduto. Senza impennate, un ultimo tornante ci porta sui ripiani del valico e l’occhio attento qui individua la sede dell’omonimo laghetto (2057 m. 1h 30’ dalla partenza). A destra invece fa bella mostra di sé il monte Toro. Il caratteristico crocefisso ligneo ci dice che siamo al passo di Dordona (2061 m.), valico storico che per secoli ha visto la transumanza verso i grassi pascoli della Valtellina e del Maloja. Il luogo è di notevole interesse anche per i resti delle fortificazioni militari risalenti alla prima guerra mondiale. Non solo, ma la Val Madre che si apre a nord del passo deve la sua importanza alle attività di estrazione del ferro che vi si esercitavano, tanto che, fino al secolo VI, fu una delle valli più importanti del versante orobico valtellinese ed una delle più interessate dai commerci con il versante bergamasco, proprio attraverso il passo di Dordona.