Itinerario E

Val Bodengo, tra baite e crotti

  • Escursionismo
  • 3 ore 30 minuti
07 Settembre 2018 / 11:30
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Scritto da Redazione Orobie
Itinerario

Val Bodengo, tra baite e crotti

07 Settembre 2018/ 11:30
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Itinerario

Val Bodengo, tra baite e crotti

07 Settembre 2018/ 11:30
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Il percorso

Lungo la val Bodengo, in Valtellina, forse la meno frequentata tra le valli della provincia di Sondrio, un tempo meta di pastori e di contrabbandieri con la Svizzera. Ma anche un luogo al centro di tante leggende. La rivista Orobie di settembre 2018 percorre la val Bodengo con due amici che la conoscono molto bene, Nicola Noè e Paolo Cogliati, tra i primi a scalare queste pareti.

Il trekking «Contrabbandieri tra le rocce» fa parte della serie «Emozioni con la tenda» che la rivista propone nel 2018. Il testo è di Tatiana Bertera, mentre le fotografie sono di Klaus Dell’Orto.

Ecco l’itinerario proposto da Orobie alla scoperta di questo angolo della Lombardia. Il ritrovo è a Gordona, per una uscita di difficoltà media, escursionistica, ma nell’ultima parte il sentiero è di alta montagna.

La camminata inizia dal parcheggio a lato del torrente Boggia, di fronte alle baite di Corte Terza (Curt Èrza), a quota 1.190 metri. Qui si trova il precipizio di Strem, che dà vita a una spettacolare cascata. Per arrivare all’alpe in auto è necessario acquistare un ticket, ad esempio nei bar Doc e San Martino, che permette di transitare sulla strada che sale da Gordona in val Chiavenna.

Lasciata l’auto si oltrepassa il ponticello che porta nell’abitato di Corte Terza e si imbocca una sterrata, il segnavia da seguire è il D8. In lontananza si intravedono dei crotti per la conservazione dei cibi, alcuni ancora utilizzati. La strada prosegue con poca pendenza. Si cammina tra boschi di conifere e si incontra, su un lato, un bel pratone con tanto di fontana, tavolo e panca in legno. Continuando sulla sterrata, in leggera pendenza, si arriva senza sforzo a Corte Seconda (1.369 metri). È abitata da un pastore e dalle sue capre curiose, che non mancano di infilare il muso fuori dalla staccionata per osservare i passanti.

Poco dopo comincia il sentiero, più ripido. Superato un centinaio di metri di dislivello si intravede, in lontananza, l’unico edificio diroccato di Corte Prima (1.540 metri). L’itinerario si avvicina e poi guada il Boggia. Continuiamo a prendere quota e incontriamo le indicazioni per il passo del Notaro (2.095 metri) e l’omonimo bivacco (1.882 metri). Nell’ultimo tratto, più ripido, si affronta un canalino con gradini in pietra. Intorno si innalzano pareti imponenti e creste frastagliate. Siamo osservati dalla mole massiccia del pizzo Cavregasco (2.535 metri). Dal bivacco, in poco meno di un’ora di cammino, su un sentiero segnalato con diversi bolli e indicazioni, si raggiunge il passo del Notaro. Superba la visuale sulla val di Cama, laterale della val Mesolcina in territorio elvetico.

Commenti

bruno cazzola 5 anni, 7 mesi

ho fatto questa gita con gli amici del CAI di Dongo; una atmosfera fiabesca!

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