Itinerario T

In Valle di Rezzalo al rifugio La Baita

  • Escursionismo
  • 1 ore 30 minuti
18 Gennaio 2019 / 10:45
1
2
5857
Scritto da Redazione Orobie
Itinerario

In Valle di Rezzalo al rifugio La Baita

18 Gennaio 2019/ 10:45
1
2
5857
Scritto da Redazione Orobie
Itinerario

In Valle di Rezzalo al rifugio La Baita

18 Gennaio 2019/ 10:45
1
2
5857
Scritto da Redazione Orobie

Il percorso

La rivista Orobie nel numero di gennaio 2019, per la serie di servizi sui «Rifugi d’inverno» ha raggiunto il «La Baita», in provincia di Sondrio. È il giornalista Massimo Sonzogni, affiancato dal fotografo Massimo Tognolini, a portarci in Valle di Rezzalo, bellissima laterale della Valtellina. Alessandro Baretto ha trasformato la vecchia malga di famiglia in una accogliente e moderna struttura alpina, dotata addirittura di sauna. Inoltre, quando c’è neve mette a disposizione dei visitatori delle slitte per rendere divertente e unico il ritorno a valle.

Raggiunta in auto Sondalo si abbandona la strada statale 38 dello Stelvio all’altezza di Le Prese e si seguono le indicazioni per Frontale. Si sale per una via mai troppo larga, le curve e i tornanti non mancano, superiamo la chiesa cinquecentesca di San Lorenzo martire e proseguiamo per circa 5 chilometri fino a Fumero (1.490 metri), piccolo nucleo affacciato sulla profonda valle.

Poco dopo la chiesetta intitolata a Sant’Antonio abate, anche questa risalente al ‘500, finisce la strada asfaltata e si trova una piccola piazzola adibita a parcheggio. Decidiamo però di arrivare con l’auto fin dove è consentito, percorrendo la comoda sterrata che porta alla località Fontanaccia (1.515). Qui, su due spiazzi, è possibile parcheggiare.

Siamo nei bellissimi boschi di abeti rossi della Valle di Rezzalo. Ci incamminiamo lungo un facile tracciato completamente innevato che segue il corso del torrente Rezzalasco. Un itinerario, quello fino al rifugio La Baita, davvero adatto a tutti. Non facciamo altro che seguire la pista che porta al passo dell’Alpe (2.461 metri) realizzata durante la Grande guerra. È una delle opere del sistema difensivo che aveva l’obiettivo di prevenire gli effetti disastrosi di un eventuale sfondamento austriaco dallo Stelvio.

Nella prima parte superiamo il dislivello maggiore. L’ambiente carico di neve regala angoli che sono, uno dopo l’altro, una sorpresa. Incontriamo le baite della località Le Gande (1.715 metri); qui sgorga una delle sorgenti dell’acquedotto di Sondalo. Non ci vuole ancora molto per uscire dal bosco e ritrovarsi nella bellissima conca che ospita le baite Macoggia (1.853 metri) sull’altra sponda del Rezzalasco e quelle di San Bernardo (1.855 metri), dove sorge la bella chiesetta consacrata nel 1672 e intitolata proprio al monaco di Chiaravalle.

Dopo nemmeno duecento metri il percorso, pianeggiante, tocca le baite ottocentesche di Gnera (1.860 metri). Qui lasciamo l’itinerario della Valle di Rezzalo, pieghiamo decisamente a sinistra e poche decine di metri davanti a noi ecco il rifugio La Baita (1.885 metri).



Commenti

Giovanni Romani 5 anni, 3 mesi

Il posto e' veramente incantevole, ci sono stato sia con la neve che senza neve. Il rifugio e' confortevolissimo, il cibo favoloso e Alessandro un ottimo pardone di casa.

  • 1
  • 0
  • Redazione Orobie 5 anni, 2 mesi

    Sottoscrivo totalmente, buona montagna