Itinerario E

Escursione al ghiacciaio Fellaria

  • Escursionismo
  • 3 ore 15 minuti
27 Settembre 2019 / 11:15
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119279
Scritto da Redazione Orobie
Itinerario

Escursione al ghiacciaio Fellaria

27 Settembre 2019/ 11:15
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Scritto da Redazione Orobie
Itinerario

Escursione al ghiacciaio Fellaria

27 Settembre 2019/ 11:15
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Scritto da Redazione Orobie

Il percorso

In Valmalenco si può vedere con i propri occhi «Ciò che resta del Fellaria». È questo il titolo del servizio che il fotografo Massimo Tognolini ha pubblicato sul numero di settembre 2019 della rivista Orobie, per documentare come è ridotto questo ghiacciaio.

Il ghiacciaio di Fellaria fotografato da Massimo Tognolini per la rivista Orobie di settembre 2019

Basta una facile escursione lungo il sentiero glaciologico dell’alta Valmalenco, infatti, per osservare gli effetti del riscaldamento del pianeta sul ghiacciaio di Fellaria. Il suo è un arretramento a vista d’occhio, con uno spettacolo al quale si può assistere con grande meraviglia e, allo stesso tempo, malinconia: grossi blocchi si staccano in continuazione dalla fronte del ghiacciaio e galleggiano come iceberg nel lago che si è formato negli ultimi anni.

L’invito di Orobie è quindi quello di non perdere tempo e di affrettarsi a raggiungere il ghiacciaio, prima che sia troppo tardi.

Da Sondrio, lungo la strada provinciale numero 15, risaliamo in auto la Valmalenco e, oltrepassato il paese di Chiesa, prendiamo a destra per Lanzada, in Valle Lanterna. Si supera l’abitato della località Franscia, dove la carrozzabile si fa più stretta, proseguiamo per Campo Moro (1.990 metri) e ci lasciamo alle spalle i rifugi Zoia e Poschiavino. Poco dopo la strada diventa sterrata e, costeggiando l’invaso idroelettrico di Campo Moro, in breve tempo ci porta al parcheggio alla base della diga dell’alpe Gera (2.024 metri).

Ci si incammina al cospetto dell’alta muraglia dello sbarramento artificiale. Quasi subito una suggestiva passerella conduce alla sua sommità. Percorrendo la massicciata arriviamo sulla sponda opposta del lago e si prende quota lungo le pendici orientali del sasso Moro, a picco sul bacino, seguendo il sentiero numero 305. L’itinerario, tra pascoli e alcuni tratti più ripidi, è arricchito da una bellissima vista sulla Valle Poschiavina.

La nostra prima meta è il rifugio Bignami (2.401 metri), sempre visibile durante l’avvicinamento. Volgendo lo sguardo a nord lo spettacolo è offerto dalla straordinaria seraccata del ghiacciaio di Fellaria. Dall’alpe omonima, nelle immediate vicinanze del rifugio, si sviluppa il sentiero glaciologico Luigi Marson, realizzato da Servizio glaciologico lombardo che, grazie ai tracciati A e B, permette di raggiungere le due vedrette del Fellaria, quella occidentale e quella orientale. Optiamo per il secondo, meno impegnativo. Il sentiero, ben segnalato con bolli e frecce azzurre, sale tra prati e sfasciumi. Si prosegue su morene e rocce levigate dal ritiro del ghiaccio fino a una piana detritica a poco meno di 2.500 metri di altitudine.

Grazie a un ponticello in legno oltrepassiamo il torrente e serpeggiando nella piana incontriamo le targhe che indicano il ritiro del Fellaria. In breve avvistiamo la nostra meta, il bel lago alla base del ghiacciaio (2.604 metri), formatosi grazie allo sbarramento naturale prodotto dalla morena e alimentato dalla grande quantità di acque di scioglimento.