Itinerario OSA

Scialpinismo da Corteno Golgi al Tagliaferri

  • Scialpinismo
  • 3 giorni ore
06 Marzo 2020 / 09:30
0
1
3695
Scritto da Redazione Orobie
Itinerario

Scialpinismo da Corteno Golgi al Tagliaferri

06 Marzo 2020/ 09:30
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Scritto da Redazione Orobie
Itinerario

Scialpinismo da Corteno Golgi al Tagliaferri

06 Marzo 2020/ 09:30
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Scritto da Redazione Orobie

Il percorso

È titolato «Vagabondi a oriente» il servizio di scialpinismo che la rivista Orobie dedica nel numero di marzo 2020 alla traversata che Maurizio Panseri (autore di testi e foto) e Marco Cardullo hanno compiuto partendo da Corteno Golgi, in alta valle Camonica, per poi raggiungere il rifugio Nani Tagliaferri, in valle di Scalve. Un’escursione in piena libertà nelle valli al confine tra le province di Brescia, Sondrio e Bergamo. Tre giorni su nevi incontaminate, immersi in paesaggi meravigliosi e pernottamenti al bivacco Salvadori e al Tagliaferri. Una proposta per ottimi sciatori: 17 ore di percorrenza, 63 chilometri complessivi e un dislivello totale di oltre 9.000 metri.

Il punto di partenza è il borgo di Sant’Antonio (quota 1.110 metri), frazione di Corteno Golgi (Brescia). Possiamo parcheggiare l’auto in un’ampia area di sosta. Risaliamo l’intera valle Brandet, segnavia 129, seguendo la strada forestale. Lasciamo alle spalle il rifugio Val Brandet (1.315) e continuiamo fino a malga Casazza (1.485), dove pieghiamo a destra per il lago di Piccolo. Si percorre la destra idrografica della vallata, ponendo attenzione ai ripidi pendi oltre il bosco. Guadagnato il versante opposto continuiamo a salire giungendo al lago e, in breve, al passo di Torsoleto e al bivacco Davide Salvadori (2.655). Guarda l'animazione di Relive:

Nel secondo giorno l’escursione comincia scendendo al rifugio Torsoleto (2.380) e continuando sul crinale che porta al monte dei Matti. Si perde ancora quota e a malga Largone pieghiamo a destra verso gli omonimi pianori, da dove riprendiamo a salire raggiungendo il monte Largone (2.450). Eccoci di nuovo pronti a sciare su dolci pendii, per arrivare alla conca che ospita le malghe Sellero e Sellerino. Affrontiamo ora la salita verso il passo del Sellerino (2.409), si ridiscende per dossi e vallette fino ai laghetti di San Carlo e si riparte per un’altra salita.

Transitiamo sotto il passo Venerocolo (2.314) puntando al passo Demignone (2.485). Sul ripido pendio finale occorre tenere la destra del vallone. Un nuovo abbassamento di quota ci conduce a malga Demignone (1.900 metri di quota). Finalmente l’ultimo dislivello positivo della giornata, verso il passo del Venano, ci permette di approdare al rifugio Nani Tagliaferri (2.328 metri), in valle di Scalve.

Eccoci al terzo giorno. Percorriamo a ritroso, sciando, il tratto tra il rifugio Tagliaferri e la malga Demignone. La prima parte è più impegnativa. Attraversata la valletta puntiamo al traliccio della teleferica e imbocchiamo la stradina che scende nel bosco fino a oltrepassare il torrente nelle vicinanze delle baite Radici di Campo. Seguendo la strada risaliamo a malga di Campo e al lago di Pisa.

Qui puntiamo a sinistra seguendo la dorsale che arriva in vetta al monte Nembra (2.674 metri). Cominciamo dalla selletta poco sotto una bellissima sciata lungo il vallone delle Rose, che ci consente di raggiungere la valle di Campovecchio. La percorriamo, segnavia 124, fino a rientrare al punto di partenza, il borgo di Sant’Antonio.