Itinerario OC

Da Campolaro al lago della Vacca

  • Attività in bici
  • 4 ore
15 Luglio 2022 / 11:45
0
2
3610
Scritto da Redazione Orobie
Itinerario

Da Campolaro al lago della Vacca

15 Luglio 2022/ 11:45
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3610
Scritto da Redazione Orobie
Itinerario

Da Campolaro al lago della Vacca

15 Luglio 2022/ 11:45
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Scritto da Redazione Orobie

Il percorso

«Fin su alla Vacca» è il titolo del reportage che la rivista Orobie di luglio 2022 dedica a una bella e impegnativa escursione in mountain bike nella Valle del Caffaro, in provincia di Brescia. Con le fotografie di Matteo Zanga, è Cesare Pisoni a raccontare dell’uscita compiuta da Campolaro di Prestine al passo Crocedomini e al rifugio Tita Secchi.

Il team del magazine è in compagnia di due «camosci» della bici, il camuno Tiziano Bondioni, che conosce molto bene questi luoghi, e il seriano Stefano Bonadei. Una pedalata tra scenari fantastici per guardare da vicino la curiosa scultura naturale posta lassù, appunto la vacca che dà il nome al passo e al lago mete dell’escursione.

La partenza per questo itinerario in mountain bike, per ciclisti con ottime capacità tecniche, ma nulla vieta di compierlo a piedi ciascuno con i propri tempi, è come detto da Campolaro di Prestine, a Bienno, in Valle Camonica. Siamo a 1.443 metri di quota, qualche tornante prima del passo Crocedomini. Seguiamo via Ponte di Fontanazzo verso la Valle Arcina e sulla strada per l’ex base della Nato a Dosso dei Galli. La prima parte è tutta pedalabile, con vari cambi di pendenza, su terreno sterrato buono e in parte cementato.

Raggiunto il passo Crocedomini (1.895 metri) seguiamo verso il Cadì di Gaver e iniziamo la salita che ci porta alla corna Bianca (2.020 metri). In questa parte il fondo diventa impegnativo, si tratta infatti di massi di granito dell’Adamello che richiedono una buona tecnica di guida. 

Al passo della Vacca (2.359 metri) scendiamo verso il lago omonimo e raggiungiamo il rifugio Tita Secchi (2.367 metri). 

Il lago della Vacca è un bacino artificiale nell’alta Valle del Caffaro, ai piedi della parete ovest del Cornone di Blumone (2.633 metri). Deve il nome, appunto, a una curiosa formazione rocciosa che si incontra nelle vicinanze del passo, la cui forma ricorda come detto quella di un grosso bovino, soprattutto se vista da lontano.

Per il rientro ad anello scendiamo verso la Valle del Freddo per poi passare da Bazena e concludere a Campolaro. Nella discesa tutta la prima parte richiede parecchia attenzione: il sentiero è largo e ben segnalato, ma la tipologia del terreno, in rocce di granito, mette a dura prova le capacità di guida. Il dislivello complessivo è di circa 1.400 metri. Le tempistiche sono intorno alle 4 ore con una mountain bike muscolare e 3 con una bici a pedalata assistita.

Le caratteristiche tecniche del percorso richiedono un buon allenamento, in particolare per la seconda parte. Meglio se in sella a una mountain bike full da 29 pollici con rapporti adeguati per pendenze significative. Soprattutto nella discesa conclusiva c’è da divertirsi, tuttavia è sempre meglio essere prudenti, specie nei punti più esposti.