Alla chiesetta della Madonna dell'Adamello
Il percorso
È stata costruita a 2.530 metri di quota dai soldati della Prima guerra mondiale nel 1917. La chiesetta della Madonna dell’Adamello venne scoperchiata dal vento nell’inverno del 2022 e, da quel momento, ci si è dati da fare per rimetterla in ordine.
Ora è tornata come nuova e continua a simboleggiare, lassù tra le montagne al confine tra Lombardia e Trentino, in alta valle Camonica, ciò che è accaduto durante la Guerra bianca, bene inserita nel paesaggio che la circonda.
Alla Madonna dell’Adamello la rivista Orobie di marzo dedica il reportage «Testimone dell’epopea», con i testi di Walter Belotti e le fotografie di Dario Bonzi. Inoltre, sul sito www.orobie.it è disponibile una gallery con altre fotografie degli interni e delle opere d’arte custodite nella chiesetta.
Questo è l’itinerario per poter raggiungere la Madonna dell’Adamello, con grado di difficoltà escursionistico, ma occorre prestare attenzione nel breve tratto del passo del Lunedì per il terreno ripido e con sfasciume.
In auto si percorre la valle Camonica (Brescia) sulla strada statale 42 fino a Temù. Alla rotonda alle porte del paese imbocchiamo la prima uscita, oltrepassiamo il ponte sul fiume Oglio e seguiamo i cartelli per il rifugio Garibaldi. Superata la località Traviolo teniamo la sinistra fino a incontrare una sterrata a sinistra. Occorre procedere con cautela per circa 2 chilometri e lasciamo l’auto al parcheggio di Malga Caldea (1.584 metri).
Ci incamminiamo sulla strada asfaltata dell’Enel che, con decisa pendenza e nove tornanti, porta ai laghi dove la vista si apre su gran parte della valle.
Costeggiamo il laghetto e il lago d’Avio (1.910 metri), imbocchiamo sulla destra il Sentiero 1 per il Garibaldi e proseguiamo al lago Benedetto (1.944 metri). Il percorso prende quota. Raggiungiamo Malga Lavedole (2.047 metri). La piana ha una splendida vista sull’Adamello (3.539 metri) e cima Plem (3.179 metri).
Oltre il ponticello risaliamo il versante dapprima su pascoli e poi per un lariceto, sbucando nei pressi della teleferica. Il sentiero, dapprima pianeggiante, diventa ripido e prende il nome di Calvario. I tornanti poi si addolciscono e in breve ci si trova alla meta, la chiesetta della Madonna dell’Adamello.
In 5 minuti si possono raggiungere il lago Venerocolo e il Garibaldi (2.550 metri). Il giro del passo del Lunedì consente di visitare il quinto bacino artificiale della valle.
Dal rifugio si attraversa il coronamento della diga del Venerocolo e si procede diritti sul Sentiero 1. Attraversato il torrente che scende dal ghiacciaio, con pochi ripidi tornanti su terreno di sfasciume si è al passo del Lunedì (2.600 metri). Scendiamo sul versante opposto prestando attenzione nel primo tratto, un poco ripido e a volte scivoloso.
Ben presto diventa più agevole e si continua in direzione della diga del Pantano (2.378 metri). Attraverso la scala si scende ai suoi piedi e, seguendo i segni biancorossi, si arriva alla Malga Lavedole e poi al punto di partenza dal sentiero della salita.
Commenti