Il percorso

DATI TECNICI

• Primi salitori: Giacomo Ambrosini e Pietro Moro, 06.05.2023;

• Partenza: Parcheggio di Pozzuolo (Edolo, BS);

• Altitudine di partenza: 1550 m;

• Altitudine massima: 2323 m;

• Dislivello: +810 m;

• Tempo di percorrenza: 1.40 ore circa per l’avvicinamento, 2.30 ore per la cima;

• Attrezzatura: casco, scarponi a suola rigida;

• Attività: Alpinismo;

• Difficoltà: F+, II-III, due passaggi di IV;

• Periodo consigliato: maggio-settembre.

INTRODUZIONE

Dalla cima del Monte Piccolo si sviluppa verso valle la cresta in questione, dove corre la via dei Marassi. Quest’ultima è visibile dall’abitato di Edolo e corre parallela alla dorsale del vicino Monte Colmo.

ACCESSO

Prendere la strada statale 42 e raggiungere il paese di Edolo. In prossimità del distributore di benzina (Agip) svoltare in via Monte Colmo, da qui si segue la strada sino al parcheggio, posto sulla sinistra, di Pozzuolo (20 minuti).

AVVICINAMENTO

Dal parcheggio seguire le indicazioni per Monte Aviolo (sentiero n. 34) superando l’area attrezzata di Pozzuolo. Da qui proseguire nel bosco sino a raggiungere un masso con la scritta “Bivacco”. Superato quest’ultimo si nota un grosso masso posto in mezzo alla pietraia, in corrispondenza del quale si prende il sentiero, sulla sinistra, per una sessantina di metri sino a che non si perde nella vegetazione. A questo punto salire in direzione NE risalendo il versante fuori sentiero e orientativamente mirare a raggiungere la sella (46.1891366N, 10.3780728E, foto 2) dove ha inizio la cresta.

RELAZIONE

Dalla sella si superano i primi massi presenti (III) fino a raggiungere una seconda parete rocciosa, più compatta, solcata da una fessura centrale. Affrontare la parete seguendo quest’ultima (IV) sino alla fine, o in alternativa aggirare la parete sulla sinistra, dove si segue una fessura più facile (III). Seguire poi la linea di cresta tra scomoda vegetazione e facili roccette. Dopo aver superato vari dossi si giunge sotto un affilato spigolo (II+), il quale si segue sino alla sua sommità. Successivamente si incontra un omino di pietra e una parete di roccia da disarrampicare, da qui in poco tempo si raggiunge la sella posta a metà cresta (presenza di bastone e telo verde). Proseguendo, sempre lungo la linea di cresta, la vegetazione si fa meno fitta e aumenta la presenza di rocce. Si continua quindi lungo grandi rocce senza seguire obbligatoriamente il filo di cresta, il quale risulta talvolta impraticabile. In prossimità di un torrione di roccia la traccia raggira quest’ultimo raggiungendo altre divertenti rocce (II), superate le quali si prosegue per circa quindici minuti. A questo punto si incontra una modesta parete rocciosa (passaggio chiave) la quale si affronta seguendo la fessura (IV) o lo spigolo sulla sinistra (III). Dalla sua sommità si prosegue superando gli ultimi passaggi di II/II+ sino a raggiungere la croce di vetta.

COMMENTO

Via dalle tempistiche e dallo sviluppo moderato, richiede un discreto livello di arrampicata. L’intero percorso è posto ad un’altitudine superiore ai 2000 m e su roccia granitica discreta, la quale garantisce una bella esperienza di arrampicata. Tuttavia la presenza di vegetazione, che rende discontinua l’esperienza alpinistica, sommata alla possibilità di imbattersi in vipere (nel nostro caso erano dei Marassi) rende questa via un percorso in ambiente selvaggio consigliato a chi ama l’avventura e l’esplorazione. Tutti i passaggi più difficili sono raggirabili.

Ultima revisione il 07.05.2023

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