Bencini Comet, ero piccolo, era famosa, e ce l'aveva mio zio Lorenzo. Emanuele, perchè dici questo? Molte moderne (anche se non delle più economiche) hanno il simulatore di diaframma, e danno la possibilità di visualizzare la profondità di campo anche sul display.
per Maurizio M . ho sempre avuto la pentax mx fino al 2004 ,logicamente non era digitale ,per poi convertirmi nel digitale con una compat 6 mega pixel dell' hp, (da giovane usavo un korolette della Bencini ,una macchina del dopoguerra ,sostanzialmente avra' l'eta' di Crespi) ciao
bravo Maurizio ,sei stato bravissimo nella spiegazione , anche se l' ultimo aspetto della simulazione era adottato ,penso , sulle vecchie macchine reflex ,come la mia vecchia pentax ciao
Dimenticavo: è il famoso discorso dell'iperfocale, che l'ottimo Maurizio M. ben conosce. Ma quello che ho descritto è un sistema professionistico utilizzabile sulle focali fisse, grandangoli, normali o tele, anche grossi. Sulle focali variabili (zoom) si può solo andare a naso perchè sul barilotto dell'ottica NON sono riportati i diaframmi, a dx e sx, per ovvi motivi. Variando la focale varia anche, pur a parità di diaframma, la corrispondente profondità di campo. Chi può (nel senso che la sua fotocamera ne sia dotata) utilizza il pulsante del simulatore di diaframma, situato di solito sul corpo macchina ma vicino all'obiettivo. Si oscura l'immagine al diaframma impostato ma sul vetro smerigliato del mirino si vede benissimo (o malissimo, se avete diaframmato molto) l'aumento del campo di messa a fuoco. Ciò vale come detto per gli ipergrandangoli, gli ipertele ma sopratutto per gli zoom che non riportano le due scale dei diaframmi, destra e sinistra...
Belle, veramente belle! PER LUCA VEZZONI: credo che nessuno abbia capito la tua domanda, perchè ti riesce difficile credere che una reflex abbia una simile profondità di campo? E' l'ottica, di qualsiasi macchina, anche di un banco ottico, che più è grandangolare e più, chiudendo il diaframma, mette a fuoco da - a. mi spiego: su di un fish-eye (16 mm per il full frame) diaframmi a 22 e porto il simbolo dell'infinito in corrispondenza del simbolo a destra f22, in corrispondenza di f22 a sinistra ho il simbolo di 25 centimetri. Quindi la profondità di campo va da 25 cm all'infinito. Esmpio: se dalla Grigna vedi l'Appennino Ligure, sarai a fuoco dai sassi poco avanti ai tuoi piedi fino all'Appennino, appunto. Se poi aggiungo un corto tubo di prolunga (da macro, per intenderci) la messa a fuoco partirà dalla LENTE FRONTALE dell'obiettivo. Ossia, il filo d'erba che TOCCA L'OBBIETTIVO sarà perfettamente a fuoco! Non so se mi spiego!!!
Alessandro Perego 11 anni, 7 mesi
Belle foto e bel percorso molto panoramico.
Domenico Vitarelli 11 anni, 7 mesi
STREPITOSO PAESAGGIO!!! Complimenti.
eugenio gottifredi 11 anni, 7 mesi
che belle e che bei posti!! ciao
Riccardo Testa 11 anni, 7 mesi
Gallery molto bella e dettagliata per luoghi e montagne che adoro!
maurizio crespi 11 anni, 7 mesi
Bencini Comet, ero piccolo, era famosa, e ce l'aveva mio zio Lorenzo. Emanuele, perchè dici questo? Molte moderne (anche se non delle più economiche) hanno il simulatore di diaframma, e danno la possibilità di visualizzare la profondità di campo anche sul display.
Emanuele Musitelli 11 anni, 7 mesi
per Maurizio M . ho sempre avuto la pentax mx fino al 2004 ,logicamente non era digitale ,per poi convertirmi nel digitale con una compat 6 mega pixel dell' hp, (da giovane usavo un korolette della Bencini ,una macchina del dopoguerra ,sostanzialmente avra' l'eta' di Crespi) ciao
Maurizio Motta 11 anni, 7 mesi
Maurizio C. e le sue lezioni di tecnica fotografica sono impareggiabili!...Emanuele, hai ancora Pentax? E se no, prima quale modello avevi? Ciao
Emanuele Musitelli 11 anni, 7 mesi
bravo Maurizio ,sei stato bravissimo nella spiegazione , anche se l' ultimo aspetto della simulazione era adottato ,penso , sulle vecchie macchine reflex ,come la mia vecchia pentax ciao
maurizio crespi 11 anni, 7 mesi
Dimenticavo: è il famoso discorso dell'iperfocale, che l'ottimo Maurizio M. ben conosce. Ma quello che ho descritto è un sistema professionistico utilizzabile sulle focali fisse, grandangoli, normali o tele, anche grossi. Sulle focali variabili (zoom) si può solo andare a naso perchè sul barilotto dell'ottica NON sono riportati i diaframmi, a dx e sx, per ovvi motivi. Variando la focale varia anche, pur a parità di diaframma, la corrispondente profondità di campo. Chi può (nel senso che la sua fotocamera ne sia dotata) utilizza il pulsante del simulatore di diaframma, situato di solito sul corpo macchina ma vicino all'obiettivo. Si oscura l'immagine al diaframma impostato ma sul vetro smerigliato del mirino si vede benissimo (o malissimo, se avete diaframmato molto) l'aumento del campo di messa a fuoco. Ciò vale come detto per gli ipergrandangoli, gli ipertele ma sopratutto per gli zoom che non riportano le due scale dei diaframmi, destra e sinistra...
maurizio crespi 11 anni, 7 mesi
Belle, veramente belle! PER LUCA VEZZONI: credo che nessuno abbia capito la tua domanda, perchè ti riesce difficile credere che una reflex abbia una simile profondità di campo? E' l'ottica, di qualsiasi macchina, anche di un banco ottico, che più è grandangolare e più, chiudendo il diaframma, mette a fuoco da - a. mi spiego: su di un fish-eye (16 mm per il full frame) diaframmi a 22 e porto il simbolo dell'infinito in corrispondenza del simbolo a destra f22, in corrispondenza di f22 a sinistra ho il simbolo di 25 centimetri. Quindi la profondità di campo va da 25 cm all'infinito. Esmpio: se dalla Grigna vedi l'Appennino Ligure, sarai a fuoco dai sassi poco avanti ai tuoi piedi fino all'Appennino, appunto. Se poi aggiungo un corto tubo di prolunga (da macro, per intenderci) la messa a fuoco partirà dalla LENTE FRONTALE dell'obiettivo. Ossia, il filo d'erba che TOCCA L'OBBIETTIVO sarà perfettamente a fuoco! Non so se mi spiego!!!