Agrate Brianza i suoi cortili

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Storia antica

Agrate vanta origini molto antiche: verso il 1879 si rinvennero fondazioni di indubbia origine romana, che, insieme con un'ara di granito, ora sostenente l'arcata di una porta di masseria, attestano l'esistenza di un vicus romano.

Verso la metà del XIX secolo, nel demolire un muro della casa parrocchiale di Agrate, fu scoperta una lapide con la seguente epigrafe cristiana risalente alla fine del V secolo (o all'inizio del seguente, poiché si accenna a un Boezio console, e Boezio fu console negli anni 487, 510, 522): Hic requiescit in Pace Primula quae vixit in seculo annus PL.M: XLV deposita sub V idus decembres Boetius vivo clariss.cos

Dell'aprile 745 è il testamento di Rottoperto "de vico Agrate" che costituisce un ospedale in Agrate per i poveri e per i pellegrini (Codex dipl. Lang., col.25, doc. XI). Nell'anno 835 Angilberto II, arcivescovo di Milano, nomina Gaudenzio abate di Sant'Ambrogio e tra i beni del monastero è ricordato Agrate, che viene chiamato Gratem. Nel XIII secolo Agrate doveva costituire un Comune rurale, se troviamo sotto la data dell'11 febbraio 1202 una transazione fra i consoli d'Agrate a nome del proprio Comune e la Canonica di Vimercate.

Agrate diede i natali a Gian Matteo Ferrario, medico della duchessa Bianca Maria Sforza e lettore nell'Università di Pavia e a Marco d'Agrate che fu l'autore della famosa statua di San Bartolomeo scorticato che si trova nel Duomo di Milano.

Questa località, trovandosi in una posizione molto felice, si è arricchita nei secoli scorsi di belle ville, fra cui le più notevoli sono la Villa Fè, la Villa d'Adda, la Villa Corneliani e la Villa Trivulzio.