Da Lantana alle trincee dello Scanapà

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Arrivati a Lantana sulla strada per il Monte Pora, dopo il parcheggio comunale per camper, si può parcheggiare l'auto nel piccolo parcheggio sulla destra, infilati gli scarponi che si consigliano con suola almeno semirigida data la notevole pendenza e difficoltà della seconda parte del percorso (assolutamente sconsigliate scarpe con suola leggera e morbida, il pericolo di scivolate e cadute è reale).

Tornati indietro di 50 mt si prende a destra tra le case una stradina asfaltata che ben presto diventa sterrata e si addentra nel bosco fino ad incontrare il cartello con indicazione Sentiero Squazzi, Carbonai e Scanapà trincee, si prende a sinistra un facile sentiero che sale deciso nel bosco e con tratti a discreta pendenza.

Arriviamo in breve ad una caverna, la fonte Squazzì, che per gli appassionati come me di insetti e piccola fauna merita una visita (attenzione alla testa!), in questo periodo possiamo vedere la bella falena Libatrice in riposo invernale, piccoli Scorpioni italici e Ragni di grotta sempre in attività (ovviamente queste creature vanno tutte rispettate quindi guardare, fotografare e non toccare o peggio uccidere! grazie).

Da questo punto il percorso prosegue con più pendenza e con un paio di passaggi quasi verticali ma brevi comunque assolutamente affrontabili. infine si raggiunge il Sentiero dei Carbonai, si prende a destra per Monte Scanapà e Vareno e dopo 100mt di facile tracciato incontriamo il cartello con indicazioni Sentiero Ratù e Scanapà trincee (nota: queste trincee le hanno costruite i tedeschi non gli italiani o i partigiani).

Questo sentiero è pochissimo battuto quindi è sporco di fogliame secco e scivoloso ed è facile perdere la traccia in quanto i bolli colorati, prima rossi poi gialli, sono pochi e sbiaditi, comunque il tracciato sale sempre più ripido nel bosco rado di faggi bassi che dopo un centinaio di metri finisce e comincia il prato asciutto e ripido che ci accompagnerà fino alle trincee e alla cima del monte e questa è la parte più muscolare e difficoltosa del percorso a causa della forte pendenza che arriva a sfiorare il 90% con tracciato poco evidente e reso scivoloso dall'abbondante copertura di erba secca che nasconde in parecchi punti il tracciato oltre a svilupparsi in gran parte quasi sull'orlo del precipizio che forma la parete ovest dello Scanapà, queste sono le note negative ma in compenso la vista spazia dalla Presolana al Monte Pora passando per la terrazza di Castione e la Valle di Tede, un panorama grandioso tutto da godere!

Come in tutte le escursioni impegnative sembra che la fine non arrivi mai ma anche qui, ad un tratto, tra una foto e una ripresa di fiato ecco le trincee ormai ridotte a delle tracce con ancora però ben evidenti le buche per i pezzi di artiglieria, poco più su la baita, chiusa da tempo, la malga ancora attiva e l'immancabile gigantesca croce sulla cima a 1669 mt slm.

Dopo qualche foto si scende per la stessa strada mettendo, anche in discesa, a dura prova i tricipiti ma contenti della riscoperta di questo tracciato impegnativo ma appagante.

Dati: lunghezza da GPS 11,5 km totali, dislivello 600 mt, tempo 4,5 h totali escluso tempo foto, visita caverna, vista panorama, pranzo ecc

Consigli: da non fare con tempo piovoso e men che meno nevoso o con sole estivo in quanto esposto a sud-ovest senza ombra alcuna, calzature idonee e acqua al seguito.


                                                                                                                                                    Maurizio Teruzzi