Oltre 150 anni fa, nel lontano 1861, un avo lungimirante decise di piantare più di duemila alberi di castagno e di dare donare così ai propri successori legna e frutti in abbondanza. È successo a Rezzago, in provincia di Como e il bosco in questione è quello che sovrasta il paese, bosco di cui le settantacinque famiglie proprietarie dei castagni godono il diritto di legnatico e “piantivo”: infatti, tutti gli anni, alla potatura, a loro spetta un buon carico di legna, tagliata normalmente dalla Comunità montana del Triangolo Lariano o dalla provincia di Como, e per tutta la comunità ci sono castagne a volontà e di qualità. Tutto alla modica cifra di 13 centesimi ad albero, ogni anno, denaro destinato al Comune per mantenere un privilegio tanto antico. Il terreno infatti è di proprietà del Comune, ma gli alberi sono i proprietà privata e passano in eredità ai figli di chi li ha piantati. Nell’ultimo periodo l’interesse intorno a questi alberi è accresciuto anche per l’attacco portato da un insetto asiatico, il Cinipide galligeno del Castagno, che negli ultimi anni ha fatto gravi danni legati principalmente al frutto e di cui recentemente è stato introdotto l’antagonista.