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Via mala protagonista con Orobie al "Milano montagna festival"

25 Ottobre 2018 / 14:45
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Scritto da Redazione Orobie
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Via mala protagonista con Orobie al "Milano montagna festival"

25 Ottobre 2018/ 14:45
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Scritto da Redazione Orobie

Venerdì 26 ottobre 2018 alle 21.15, nella sala A del Base di Milano in via Bergognone, la rivista Orobie racconta un angolo di Lombardia in cui storia, ambiente e, ai giorni nostri, turismo si incontrano. È la via Mala, l’antica strada scavata nella roccia che collega la valle di Scalve con la valle Camonica, tra la Bergamasca e il Bresciano. In questo canyon, protagonista di un servizio sul numero di ottobre 2018 di Orobie, alcuni giovani funamboli praticano la slackline, sospesi nel vuoto in mezzo alla natura. I ragazzi della società sportiva Slackline Brescia mostrano alcune delle loro evoluzioni atletiche. Intervengono Paolo Confalonieri (direttore della rivista Orobie), Paolo Franco (consigliere regionale della Lombardia e presidente di Uniacque) e Filippo Tavelli (presidente di Slackline Brescia).

"Milano montagna festival"

Un evento internazionale dedicato alla promozione della cultura della montagna e dello sport outdoor, in programma fino al 28 ottobre nel capoluogo lombardo al Base, in via Bergognone 34. Eventi diffusi nella città danno invece vita al "Fuori festival". Tutte le informazioni su: www.milanomontagna.it

Arrampicare lungo l'orrido della via Mala

Non soltanto slackline tra le strapiombanti pareti della via Mala, in valle di Scalve, dove si incontrano le province di Bergamo e Brescia. Un chilometro e mezzo di falesia con ben 120 vie attrezzate a disposizione dei climber. Una bellissima palestra di roccia, ripulita e riattrezzata, con un lungo lavoro portato avanti da Giacomo Damiola e dai Graffiti climber. Guarda la video intervista del direttore di Orobie Paolo Confalonieri:

Al "Milano montagna festival" anche la mostra di Orobie "Mut, civiltà dell'alpeggio"

Il fotografo Marco Mazzoleni ha iniziato oltre tre anni fa a fotografare gli alpeggi bergamaschi raccogliendo una straordinaria documentazione lassù, dove vengono prodotti formaggi che sono frutto di un ambiente ideale, ricco di acque e di erbe profumate. Terre con una biodiversità che li rende unici e al tempo stesso tutori di una tradizione secolare e di una grande cultura del territorio. Il lavoro di Mazzoleni, concretizzatosi nella mostra della rivista Orobie, non è un reportage qualsiasi: si può quasi dire che prima di scattare con la macchina fotografica, l'abbia fatto con il cuore. Nella sala B del Base.


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