Prosegue la traversata delle Orobie di Simone Moro, accompagnato da Alessandro Gherardi. Dopo una sosta tecnica, questa mattina sono ripartiti dal rifugio Curò.

Simone Moro e Alessandro Gherardi stanno compiendo la traversata integrale delle Orobie. Partiti lo scorso 8 settembre dal rifugio Tagliaferri, si stanno muovendo in direzione Ovest: Simone sta affrontando le creste delle Orobie, mentre in alcuni tratti Alessandro "Geko" Gherardi avanza lungo i sentieri a quote più basse.

E' la ripetizione dell'impresa che Moro compì vent'anni fa, nel settembre del 2000, insieme a Mario Curnis, che anche questa volta a voluto essere presente, almeno alla partenza. 

100 cime e circa 200 chilometri da percorrere dal passo del Vivione ai Piani di Bobbio.  

«Vorrei documentare il più possibile questo ambiente che negli ultimi anni ho frequentato molto anche grazie alla mia attività elicotteristica e che ora torno a esplorare a piedi - aveva spiegato l'alpinista bergamasco prima della partenza -.  I cambiamenti climatici hanno profondamente modificato anche il paesaggio, soprattutto i ghiacciai e questa è l’occasione per raccogliere nuovo materiale e confrontarlo con quello del 2000». 

E infatti ecco le foto, condivise da Simone, del ghiacciaio del Pizzo del Diavolo della Malgina, il più grande osservato fino a ora; e di quello del monte Gleno: vent'anni fa e ora, decisamente ridotto.

Ed ecco una carrellata sui giganti delle Orobie, in questo breve video girato nei giorni scorsi. Intanto la "cavalcata" delle creste continua.