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Giugno, parte l'estate di Orobie

31 Maggio 2024 / 12:30
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1807
Scritto da Redazione Orobie
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Giugno, parte l'estate di Orobie

31 Maggio 2024/ 12:30
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Scritto da Redazione Orobie

Rifugi, alpinismo, escursioni e arte. Sono questi gli "ingredienti" del numero di Orobie a giugno

Protagonisti della copertina e delle prime pagine del nuovo numero sono i rifugi che, proprio nelle prossime settimane, riapriranno i battenti. Un universo in quota diventato ormai la meta per tantissimi escursionisti, ma che, un tempo, rappresentava soprattutto il punto di partenza per quanti affrontavano pareti e avventure decisamente più impegnative.

In parte è ancora così. Perché l’alpinismo resta un tema di grande interesse. La dimostrazione arriva dalla grande partecipazione che, a Leccostanno ottenendo le celebrazioni per il 50° anniversario della prima ascensione al Cerro Torre lungo la parete Ovest da parte dei Ragni di Lecco. Anche Orobie, nel servizio di Serafino Ripamonti e Klaus Dell'Orto, ripercorre  tappe di quella grande impresa, attraverso gli occhi di uno dei suoi protagonisti - Giuseppe Lafranconi - e quelli di un maglione rosso della nuova generazione: Luca Schiera. Guarda le interviste

Per quanto riguarda le escursioni, andiamo alla scoperta della cima Fontana in Valmalenco, un tremila che, almeno fino alla vetta, resta un itinerario alla portata di tutti. Carlo Caccia e Paolo Ortelli hanno percorso e ci raccontano anche la variante che porta al ghiacciaio di Fellaria, un luogo splendido che mostra purtroppo le conseguenze dei cambiamenti climatici.

Al Diavolo di Tenda, in valle Brembana, ci accompagna una guida d’eccezione: lo skyrunner e scialpinista William Boffelli che, proprio su questa cima, nel 2020, firmò un record tuttora attuale, salendo da Carona alla vetta in un’ora e 35 minuti. Carlo Caccia e Giacomo Meneghello lo hanno seguito durante un allenamento tra i sentieri e le rocce del "Diavolo".

Il capitolo dedicato all’arte trova, invece, la sua tappa più scenografica a palazzo Arese Borromeo, a Cesano Maderno. Non solo una delle dimore storiche più importante della Lombardia, ma anche un importante esempio di riscatto e capacità di ribaltare uno scenario drammatico in un fondamentale intervento per il futuro. Negli anni Ottanta il Comune brianzolo riuscì infatti ad acquisire la villa dalla famiglia Borromeo grazie anche ai fondi ottenuti dal risarcimento per i danni legati alla nube tossica che investì Seveso e i Comuni limitrofi a causa dell’incidente chimico del luglio 1976. A distanza di quasi 50 anni, la dimora rappresenta oggi un luogo di cultura e aggregazione a beneficio dell’intera comunità. Ce ne parla Michele Mauri, autore del servizio, nell'intervista di Orobie Extra

Visiteremo insieme il palazzo il 16 giugno, in un evento dedicato agli abbonati di Orobie. Sulla rivista trovi tutte le informazioni per partecipare.

L’invito a visitare la dimora brianzola nasce da questa fondamentale consapevolezza. Che vale, sul fronte ambientale, anche per il Parco dei colli di Bergamo, altra meta proposta  a giugno, e per quanti, sempre negli anni Settanta, riuscirono a tutelarlo consegnando questo prezioso patrimonio verde alle generazioni future. Il Parco dei colli è al centro della sesta puntata della "Lombardia verde", la serie di servizi che dedichiamo per tutto il 2024 alle riserve regionali della Lombardia. Istituito nel 1977, offre un lungimirante esempio di tutela della cintura verde attorno al centro storico. Un vero e proprio abbraccio con pendici costellate da ville, giardini, ortaglie che Buzzati definì «un capolavoro».

Infine, spazio ancora alla cultura declinata sul fronte enogastronomico nella tradizione dei tortelli amari di Castel Goffredo nell’alto Mantovano. Nel servizio delle Sentinelle del Gusto Silvia Tropea Montagnosi e Marco Mazzoleni un viaggio nella storia di questo piatto e la ricetta per realizzarli.

Arte e spettacolo nel servizio firmato dal direttore Emanuele Falchetti con le fotografie di Federico Buscarino sulla rassegna teatrale "deSidera" nella Bergamasca. L’idea, nata ormai più di 20 anni fa, fu quella di portare gli spettacoli fuori dai teatri per inscenarli nelle dimore e nei complessi monumentali. Anche questo un modo per conoscerli e valorizzarli. Guarda le interviste

Sfoglia con noi il numero di giugno



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