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BERGAMO AMBASCIATRICE DELLA CULTURA DEL MAIS NEL MONDO

07 Ottobre 2024 / 08:12
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BERGAMO AMBASCIATRICE DELLA CULTURA DEL MAIS NEL MONDO

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Bergamo 6 ottobre 2024 – Si è conclusa ieri con grande successo, la kermesse di tre giornate del primo appuntamento bergamasco del “Pueblos del Maíz”, iniziativa voluta e organizzata dal network internazionale del “Pueblos del Maíz” e Bergamo Città Creative UNESCO per la gastronomia.A prendere parte all’evento bergamasco, tre della quattro città fondatrici del progetto: Mérida(Messico), San Antonio (Texas - Stati Uniti), Tucson (Arizona - Stati Uniti) e un’ospite eccezionale la delegazione della città filippina di Iloilo City, in qualità di osservatore.Le quattro delegazioni, ognuna delle quali, formata da un rappresentante locale di “Città CreativeUNESCO” e da uno Chef Ambassador, sono state accompagnate nelle giornate bergamasche daClaudio Cecchinelli - Focal Point di Bergamo Città Creativa per la Gastronomia e Vicecoordinatore mondiale del Cluster della Gastronomia della rete UNESCO e dall’Associazione Cuochi Bergamaschi.Ad aprire l’intenso programma bergamasco dei delegati, l’importante incontro con l’Avv. Sergio Gandi, Vicesindaco e Assessore alla Cultura del Comune di Bergamo, a cui hanno potuto illustrare obiettivi e finalità del progetto “Pueblos del Maíz”, ribadendo l'importanza strategica di essere parte della Rete delle Città Creative UNESCO.l primo appuntamento è stato quello che si è svolto lo scorso giovedì mattina presso l’IstitutoGuido Galli - Vittorio Cerea Academy: gli studenti chef hanno potuto incontrate i rappresentanti dell’Associazione Cuochi Bergamaschi, ma soprattutto gli chef di Tucson, Santa Antonio, Merida e Iloilo che hanno mostrato loro preparazioni tipiche tradizionali a base di mais. Grande l’entusiasmo degli studenti per questa opportunità unica che li ha visti interagire con cuochi internazionali, scambiare con loro opinioni e lavorare fianco a fianco.

Nel pomeriggio, anche con condizioni metereologiche non proprio favorevoli, le delegazioni si sono spostate nella meravigliosa Valle della Biodiversità di Astino per una visita alla scoperta della storia e delle caratteristiche delle colture e coltivazioni locali. Si è discusso di agro-biodiversità e biodiversità tipiche di un compendio agricolo nella favolosa cornice della Cascina Convento, sempre ad Astino, sede del Ciid, Copenaghen Institute of Interaction Design; la Cascina è stata anche la location perfetta in cui, a fine giornata, gli Chef Ambassador hanno potuto lavorare a una cena, offerta a tutti delegati e agli ospiti del Festival. La seconda giornata è stata dedicata alla scoperta dei mercati e dei produttori locali in piazza Pontida; i delegati hanno curiosato fra le bancarelle del mercatino di Campagna Amica. Tappa successiva in Valle Imagna, a Sant’Omobono Terme, per la visita a un piccolo produttore di formaggi di capra che ha illustrato alle delegazioni le tecniche di lavorazione e conservazione a KM 0; presso la Locanda Roncaglia di Corna invece, gli ospiti stranieri hanno potuto scoprire come la cucina tradizionale può essere attualizzata e resa ancor più attrattiva. A seguire un passaggio al Centro Studi Valle Imagna di S. Omobono Terme dove si è parlato di cultura, economia e amministrazione della montagna ponendo l’accento sulla difesa ambientale delle aree rurali, in relazione alla tutela dell'identità dei luoghi e delle popolazioni montane e marginali. Anche la serata del secondo giorno è stata all’insegna del lavoro e dello scambio: gli chef dell'Associazione Bergamasca Cuochi e gli Chef delle città straniere presenti , hanno cucinato insieme andando a creare una dozzina di piccoli piatti tutti a base di mais: la tradizione del mais e la tradizione del mais attualizzata, hanno visto il matrimonio fra le tortillas e prodotti piccanti con la nostra carne che solitamente vediamo accompagnare la polenta, oppure con il tartufo o con tanti altri prodotti della nostra terra bergamasca. Una perfetta fusione, un ensemble di sapori, ununicum gastronomico con un minimo comun denominatore: il mais.

Colleen Swain (San Antonio) coordinatrice mondiale della rete delle Città della Gastronomia UNESCO così commenta le prime giornate: “La partecipazione di Bergamo alla rete del pueblosde maiz è un’occasione unica di arricchimento per questo network, in quanto prima città al di fuori del continente americano ad unirsi.  Con l’incontro itinerante del PdM facciamo ciò che il mais ha fatto secoli fa, viaggiando da un continente all’altro, influenzando la cultura e la vita dei territori”.

Parlare di mais Bergamo vuol dire parlare anche della comunità del mais di Gandino e del Comune di Gandino, che già ben prima dell'Expo iniziò a ricostruire la propria storia attraverso il mais spinato. La giornata conclusiva del Festival non poteva quindi che svolgersi in questa località; le delegazioni internazionali hanno partecipato ad un evento diventato ormai un classico, la raccolta delle pannocchie e la loro “scartocciatura” in piazza, ma hanno preso parte anche al Convegno internazionale Pueblos del Maiz - Città Creative UNESCO per la Gastronomia, alla scoperta del Mais Spinato di Gandino e dei mais orobici in cui si sono affrontate le problematiche legate al mantenimento dei mais antichi, ma anche a quei fenomeni antropologici, legati alla perdita di identità laddove si perdono anche i saperi e i sapori. In questo contesto i rappresentanti delegati delle Città Creative hanno avuto l'opportunità di illustrare nel dettaglio gli aspetti più rilevanti della storia, della produzione e della protezione delle colture di mais nei loro territori. Non solo mais in questi tre giorni ma anche alcuni appuntamenti dedicati al nostro patrimonio storico artistico: una vista alle Mura della Città di Bergamo, patrimonio dell’UNESCO e alla Basilica di Gandino.

“Durante le mie giornate a Bergamo – ha commentato lo Chef di Tucson Obadiah Hindman – ho potuto osservare il grande impegno che la città svolge nel campo della formazione, poter lavorare con i ragazzi, futuri chef di domani è stata un'occasione unica, e constatare il loro entusiasmo è stata la scoperta più memorabile di questa esperienza”

La Kermesse bergamasca si è conclusa con il lancio del prossimo appuntamento di “Pueblos del Maìz” che si svolgerà dall’11 al 13 ottobre a San Antonio, Texas, una delle città fondatrici del Network e a cui Bergamo Città Creativa parteciperà con un rappresentante dell'Associazione Cuochi Bergamaschi che avrà il compito di far scoprire ai texani il gusto della nostra polenta.

“Tre giorni di scambio e conoscenza tra città differenti, città lontane – racconta Claudio Cecchinelli, Focal Point Bergamo Città Creativa UNESCO – ma che lo sono solo geograficamente perché ad unici ci sono secoli di utilizzo del mais che ha sfamato i nostri nonni, i nostri bisnonni, che non avevano altro da mangiare e che oggi noi abbiamo la fortuna di poter gustare come prelibatezza. Uno scambio incredibile e un bellissimo insegnamento per modelli di sviluppo sostenibile differenti da quelli che fino ad oggi abbiamo immaginato”. La prima edizione bergamasca dell’incontro “Pueblos del Maìz” ha offerto una duplice opportunità alla nostra città: presentarsi ai partner d’oltreoceano mettendo in risalto le eccellenze del territorio e creare connessioni inaspettate.

“Il contribuito dei cuochi bergamaschi - afferma Cecchinelli - è stato essenziale per uno scambio diretto di know how e idee creative con le città della rete, che siamo certi si svilupperanno nel tempo. È solo il punto di partenza di un viaggio: così come il mais è arrivato nella nostra terra secoli fa, influenzandone fortemente la cultura, è ora nostro compito portare in giro per il mondo ciò che questo prodotto ci ha permesso di creare”.


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