Continua fino alla fine dell’anno allo Spazio Giuliano Mauri di Lodi la mostra retrospettiva che ripercorre la vita dell’artista e si sta pensando al restauro del "Reattore del Canto".  

L’esposizione in corso, attraverso 34 opere e un ricco materiale documentario, ripercorre le tappe principali della ricerca artistica di Giuliano Mauri. Il percorso ha inizio con le prime opere in vetro e neon per passare ai quadri di stampo militante che raccontano la cronaca del tempo, con l’Azione alla Palazzina Liberty (1976) di Milano con Dario Fo e le "Tele" esposte anche alla Biennale di Venezia nel 1976. E poi scritti, disegni, fotografie e un video che introducono il visitatore a installazioni monumentali come L’Albero dei cento nidi (1992, Lodi), Osservatori Estimativi (2001, Gorlitz-Zgorzelec, Germania-Polonia), fino alle Cattedrali Vegetali di Arte Sella (2001) e del Parco dello Orobie (2009). 

La mostra si può visitare il venerdì mattina (10-12.30) e il sabato e la domenica dalle 10 alle 12.30 e dalle 16 alle 19. Gli altri giorni è accessibile su appuntamento.

Nelle scorse settimane un gruppo di rappresentanti del Comune di Carvico ha visitato la collezione d’archivio. Durante l’incontro sono stati donati all’Associazione Giuliano Mauri i due prototipi (maquettes) che l’artista realizzò per la costruzione del "Reattore del Canto", nel 2003 ai piedi del monte Canto; opera ancora esistente per la quale l’amministrazione comunale di Carvico, in collaborazione con l’associazione Giuliano Mauri, vuole iniziare un dialogo per il progetto di restauro. L’artista realizzò un "tempio" in legno, per celebrare la sacralità della natura, un luogo di memoria che spingesse la gente del luogo a vigilare.

Nella Bergamasca è presente anche la Cattedrale Vegetale di Oltre il Colle, pesantemente danneggiata dalla tempesta Vaia del 2018. Ora le piante rimaste crescono liberamente senza più le impalcature di legno che avevano caratterizzato la struttura della cattedrale, divenuta ora realmente naturale.