Itinerario EE

Carona > Pizzo del Diavolo di Tenda

  • Escursionismo
  • 4 ore 30 minuti
07 Settembre 2011 / 00:00
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3166
Scritto da Cristian Riva
Itinerario

Carona > Pizzo del Diavolo di Tenda

07 Settembre 2011/ 00:00
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Scritto da Cristian Riva
Itinerario

Carona > Pizzo del Diavolo di Tenda

07 Settembre 2011/ 00:00
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Scritto da Cristian Riva

Il percorso

Il Pizzo Diavolo di Tenda è una delle montagne simbolo delle Orobie. Con i suoi 2914 mt. è la vetta più alta della Valbrembana. Difficile non notarla; imponente nella sua perfetta forma piramidale, si eleva sopra la conca del Calvi, fianco a fianco del più piccolo, ma non per questo meno impegnativo, Diavolino. E' proprio qui, ai piedi di queste due vette orobiche che, quasi per magia, nasce il fiume Brembo. Una lunga escursione che ha inizio dalla frazione Pagliari di Carona e prosegue lungo il segnavia 224 CAI, con direzione del Rifugio Longo. E' lungo questo facile tratto che incontro l'amico Francesco Casati con il quale avrò il piacere di condividere questa emozionante mia prima salita sul Pizzo del Diavolo. Una breve pausa presso il rifugio Longo con un buon thè caldo e la cordiale simpatia di Rossella, la rifugista, e si riparte verso il Lago del Diavolo. Attraversata l'omonima diga, si prosegue sino al Passo Selletta, ottimo punto panoramico sulle cime della conca del Calvi. Dal passo, si scende verso la Val Camisana, in direzione del Passo di Valsecca, sino ad incrociare il sentiero che sale dal Rifugio Calvi verso la bocchetta di Podavit dalla quale inizia la via normale che risale la cresta N-W del Diavolo. Uno sguardo alle spalle e tutto sembra così piccolo, persino il Rifugio Calvi pare un puntino disperso in questo paradiso orobico. Ancora una breve sosta, e si riparte dalla bocchetta lungo quest'ultimo impegnativo tratto che, in mezz'ora abbondante, ci consentirà di raggiungere la vetta. Il sentiero è sempre ripido, almeno sino alla cresta finale dove invece perde pendenza; occorre non perdere di vista i numerosi bolli (...anzi triangoli bianco-rossi) che posti su queste particolari rocce segnano la via da seguire. Si sale utilizzando le mani, passando alcuni brevi brevi tratti esposti sino a raggiungere la cresta sommitale e quindi la tanto sospirata vetta, a quota 2914 metri. Panorama eccezionale, a parte le numerose nuvole.