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All'Osservatorio di Maslana, tra fiori e animali

  • Escursionismo
  • 1 ore
16 Giugno 2017 / 11:02
1
1
14245
Scritto da Redazione Orobie
Itinerario

All'Osservatorio di Maslana, tra fiori e animali

16 Giugno 2017/ 11:02
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Scritto da Redazione Orobie
Itinerario

All'Osservatorio di Maslana, tra fiori e animali

16 Giugno 2017/ 11:02
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Scritto da Redazione Orobie

Il percorso

Saliamo insieme all’Osservatorio floro-faunistico di Maslana, a Valbondione (Bergamo). Lì ai piedi delle cascate del Serio scopriamo la fauna e la flora dell'alta Valle Seriana.

L'Osservatorio floro-faunistico di Maslana, a Valbondione (Bergamo), è una struttura didattica gestita da Mirco Bonacorsi e aperta a tutti gli appassionati di montagna. È stata edificata sui ruderi di una vecchia baita utilizzata per decenni dai pastori che salivano agli alpeggi con le greggi di pecore. Da lì, la zona dei Grandi Massi, si può godere della spettacolare vista sulle cascate del Serio (e non solo nelle cinque aperture programmate). Ma a Maslana la natura è tutto uno spettacolo e per questo vale la pena mettere in previsione un’escursione tra questi monti. 

Giunti a Valbondione, in località Grumetti si imbocca il sentiero che conduce alle baite di Maslana. Appena partiti si supera un grosso scivolo in cemento, il vecchio Piano inclinato costruito circa un secolo fa per trasportare su rotaia i materiali poi utilizzati per la costruzione della diga del Barbellino. Il Piano inclinato risulta ormai in pessimo stato di conservazione, soprattutto nella parte bassa, poiché le erbacce ne hanno divorato vari tratti. La stazione di arrivo venne costruita sui pendii erbosi a sinistra della parete di arrampicata del Pinnacolo.

Ecco un video sugli stambecchi a Maslana:

Salendo verso Maslana si transita vicino a un piccolo «aral», una radura nella quale si accatastava la legna per la produzione del carbone. Una volta terminato questo processo il materiale veniva trasportato a valle dai ragazzi, che ne ricavavano così una piccola fonte di remunerazione. Ma eccoci giunti nel vecchio borgo di Maslana e balzano subito all’occhio le caratteristiche vie in selciato e i tetti in ardesia sui quali, unica scelta legata ai tempi moderni, sono stati installati dei pannelli fotovoltaici. Quando la neve in quota riduce la disponibilità di cibo, è assai facile imbattersi in numerosi stambecchi che pascolano indisturbati nei prati della zona di Maslana.

Proseguendo verso l’Osservatorio faunistico si supera la località Piccinella e quindi un vecchio ponte romano. Poche decine di metri prima del ponte stesso sulla destra si snoda un sentiero che conduce alla balconata del «gorgo del cane». Si tratta di un fantastico canyon scavato dalla forza erosiva dell’acqua e dove, come vuole la leggenda, vi precipitò un cane scomparendo alla vista del proprietario. Tornando sui nostri passi, una volta guadato il fiume in una quindicina di minuti si giunge all’Osservatorio faunistico. Nei prati circostanti, a seconda del periodo, si possono trovare varie fioriture di crocus albiflorus, genzianella, soldanella alpina, semprevivo dei monti, primula hirsuta e ampie distese di rododendri

Insieme a Mirco Bonacorsi dell’Osservatorio si possono scoprire sia la flora sia la fauna locali. Oltre agli stambecchi, un piccolo cannocchiale ci può aiutare a scorgere a Maslana anche altri animali selvatici. A cominciare da camosci, caprioli, marmotte, volpi e aquile reali. È la stagione primaverile a offrire maggiori garanzie di potersi imbattere nella fauna selvatica. Per gli appassionati di fotografia il consiglio è di salire in quota ad autunno inoltrato: faggi, betulle, lariceti e abeti offrono tonalità e sfumature uniche nel loro genere.

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Commenti

felice Rescalli 6 anni, 10 mesi

Bel filmato,non pensavo ci fossero i stambecchi,bello davvero