Itinerario PD

Sotto la piramide del pizzo Scalino

  • Alpinismo
  • 6 ore
23 Dicembre 2017 / 10:45
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Scritto da Redazione Orobie
Itinerario

Sotto la piramide del pizzo Scalino

23 Dicembre 2017/ 10:45
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Scritto da Redazione Orobie
Itinerario

Sotto la piramide del pizzo Scalino

23 Dicembre 2017/ 10:45
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Scritto da Redazione Orobie

Il percorso

Andiamo sul pizzo Scalino, insieme all'alpinista Nicola Tondini e al team della rivista Orobie composto da Tatiana Bertera e dal fotografo Klaus Dell'Orto. Nel numero di gennaio 2018 del magazine sono loro a raccontarci le "Emozioni con la tenda" che hanno vissuto proprio sulle pendici del pizzo Scalino, una delle vette simbolo della Valtellina. Da questo mese, infatti, i percorsi consigliati da Orobie sulla rivista li trovate anche in questa sezione Itinerari del nostro sito, con la traccia gpx da scaricare, ma pure sulla app Orobie Active.

Caratteristiche

Partenza e arrivo: poco prima di Campo Moro (1.974 m). Tempo di percorrenza: 5-6 ore (soltanto andata). Dislivello: 1.349 m. Difficoltà: poco difficile fino al rifugio Cà Runcasch, difficile la seconda parte (necessaria attrezzatura alpinistica per arrivare in vetta).

Itinerario

La salita invernale al pizzo Scalino è uno degli itinerari da sempre più in voga per quanto riguarda lo scialpinismoCi si porta con l’auto da Franscia in val Lanterna, laterale della Valmalenco, fino quasi a Campo Moro (1.974 m). La si lascia in un piccolo parcheggio che si incontra proprio sulla strada, da dove parte il sentiero per le alpi Campascio e Campagneda. In condizioni di innevamento sufficienti si indossano gli sci fin da subito e si segue la strada che conduce tra i boschi, prima fino all’alpe Campascio (2.078 m) e dopo pochi metri di dislivello fino all’alpe Campagneda (2.145 m). Siamo nella zona del rifugio Cà Runcasch (2.170 m).

Attraversando il piano in direzione est ci si trova sotto i ripidi bastioni del monte Cornetto (2.850 m). Occorre essere prudenti in presenza di troppa neve. Qui la pendenza si fa decisamente più marcata ed è importante procedere disegnando le tipiche diagonali che contraddistinguono le ascese di scialpinismo. Si guadagna la bocchetta subito sulla sinistra del Cornetto dalla quale si apre alla vista la vedretta dello Scalino. Ci si porta allora sulla destra, continuando con prudenza in direzione sud-est. Affrontiamo il crepaccio terminale.

Se le condizioni di innevamento sono buone, è chiuso e sicuro e lo si supera con relativa facilità. A questo punto, dismessi gli sci, si può percorrere la cresta per raggiungere la grande croce di vetta del pizzo Scalino (3.323 m). In particolare lungo la parte terminale della cresta sono raccomandati piccozza e ramponi, senza disdegnare la possibilità di legarsi in cordata, soprattutto nell’attraversare il ghiacciaio con il rischio di trovare crepacci aperti.

L’alternativa per la salita può essere quella che porta al Cornetto non per la via più ripida, ma raggiungendo il passo di Campagneda (2.626 m) dal quale poi si sale a destra dopo una breve discesa lungo il ghiacciaio.