Un vigneto didattico ad Astino
Un vigneto didattico sui terreni della Fondazione Mia, grazie all’intervento del Comune di Bergamo e dell’Orto botanico Lorenzo Rota. L’idea, in ...
Palazzo Moroni, il primo palazzo urbano acquisito dal Fondo per l'ambiente italiano, ha inaugurato venerdì 17 novembre, gli ultimi lavori di restauro per la messa in sicurezza, la conservazione e la valorizzazione. L'intervento era iniziato dai giardini e l'ortaglia, due ettari di campagna nel cuore della città antica; e aveva poi interessato gli interni, straordinariamente conservati nelle decorazioni, negli arredi, negli oggetti e nelle opere d’arte della collezione di famiglia, che annovera tra i capolavori tre ritratti di Giovanni Battista Moroni: Il Ritratto di Isotta Brembati, quello di Giovanni Gerolamo Grumelli, meglio noto come Il Cavaliere in rosa, e il Ritratto di signora anziana.
Il Bene è stato affidato al Fai nel 2019, a seguito di un accordo con la Fondazione Museo di Palazzo Moroni, proprietaria del palazzo. Ora si celebra la fine dei lavori che permettono di completare il percorso di visita con cinque ulteriori sale al piano nobile, caratterizzate da un allestimento ottocentesco – Sala Gialla, Sala Rosa, Sala Azzurra, Salottino Cinese e Sala Turca – e il mezzanino, con il cucinone e l’appartamento utilizzato fino al 2009 dal conte Antonio Moroni, ultimo abitante della dimora. Si inaugurano, inoltre, gli spazi di accoglienza rinnovati, come la biglietteria con negozio, e nuovi servizi e strumenti di accompagnamento alla visita, a cominciare da un video-racconto con proiezioni allestito nel cucinone, che narra – con la voce di Luca Micheletti – la storia della famiglia e del palazzo.
I lavori di restauro sono iniziati nel 2020. Il 27 e il 28 giugno dello stesso anno, il Fai ha aperto i giardini e l’ortaglia: un evento eccezionale, nato come omaggio a Bergamo, una delle città italiane più colpite dal Covid-19, con un’apertura dedicata a tutto il personale sanitario.
Dopo un anno, si sono conclusi i lavori nella parte del palazzo caratterizzata da affreschi secenteschi – i cui soggetti danno il nome alle sale: la Sala dell’Età dell’oro, la Sala dei Giganti, la Sala di Ercole e la Sala della Gerusalemme liberata – realizzati dal pittore cremasco Gian Giacomo Barbelli, che sono tra i primi e più sontuosi esempi di pittura barocca in Lombardia. Alla fine del 2022 è iniziato il restauro delle cinque stanze che aprono al pubblico in questa occasione, frutto delle modifiche che hanno interessato il palazzo intorno al 1835, in vista del matrimonio di Alessandro Moroni con la nobile milanese Giulia Resta. L’allestimento di questi spazi, più intimi e raccolti di quelli secenteschi, è dominato da sete preziose, ceramiche orientali e francesi, arredi laccati e in stile impero e decorazioni ad affresco che riproducono stucchi a trompe-l’oeil e si alternano a fantasiosi soggetti che prendono ispirazione dal mondo classico ed esotico.
Gli interventi, realizzati grazie al sostegno di Regione Lombardia e al contributo di numerose aziende e privati, hanno permesso di rendere agibile e visitabile l’intero piano nobile e tutto il mezzanino. Sono stati realizzati gli impianti elettrici e di sicurezza, restaurati e conservati gli infissi e le pavimentazioni, adeguati i necessari servizi alla nuova funzione museale del palazzo, dotato anche di spazi di valorizzazione. I lavori hanno interessato anche i giardini di Palazzo Moroni con la sostituzione degli alberi e degli arbusti che si presentavano in condizioni fitosanitarie critiche, l’integrazione di piante ornamentali nelle aiuole, la potatura dei tassi in forma e la realizzazione di percorsi in ghiaia a tutela dei prati.
Un vigneto didattico sui terreni della Fondazione Mia, grazie all’intervento del Comune di Bergamo e dell’Orto botanico Lorenzo Rota. L’idea, in ...
Il conferimento il 22 dicembre. Tra i dieci benemeriti i Pinguini tattici nucleari. Il Comune di Bergamo assegna 10 civiche benemerenze e 5 medaglie ...
La pittura di Paolo Punzo protagonista nella sua Bergamo. Sarà inaugurata venerdì l'esposizione "Montagne di Lombardia", promossa dalla Fondazione Centro Studi Doc con il ...
Tra gli eventi promossi nel centenario del Disastro del Gleno, il convegno nazionale organizzato dall'Università di Bergamo il 25 novembre."A partire da quel ...
Commenti