Oltre cento fiaccole accese tra i due tronconi della diga che ancora resistono. L'iniziativa è stata organizzata dalla parrocchia di Vilminore di Scalve per ricordare il disastro del Gleno.

Domenica 26 novembre si è svolta la quinta edizione della fiaccolata, che cade nell’anno del centenario del crollo della diga; un disastro che provocò 356 vittime accertate e cambiò il territorio e la storia delle valli di Scalve e Camonica.

Dopo aver raggiunto i ruderi, ognuno con il proprio passo, i partecipanti si sono raccolti in preghiera tra i due tronconi della diga, per ascoltare le testimonianze dei sopravvissuti.

Poi, un serpentone luminoso e silenzioso di persone si è snodato lungo il sentiero che dalla diga scende fino al ponte di Bueggio, la frazione di Vilminore distrutta dalla terribile ondata di acqua e fango uscita dalla diga. Anche qui c'è stato un momento di raccoglimento: sono stati deposti fiori in ricordo delle vittime e sono state lette altre testimonianze. Poi il corteo ha raggiunto la chiesa di Bueggio, dove sono stati riposti alcuni oggetti sopravvissuti al Gleno: il frammento di una campana della chiesa e la statua della Madonna.

«Cent’anni fa un’onda di fango e distruzione, oggi un’onda di luce per ricordare quanto accaduto», ha detto don Angelo Scotti, parroco di Vilminore, chiudendo la fiaccolata e invitando i presenti alle commemorazioni del centenario che si terranno venerdì 1 dicembre nei luoghi simbolo deldisastro del Gleno.