La Galleria d'arte moderna e contemporanea di Bergamo lancia un programma biennale diffuso sul territorio, che coinvolgerà le comunità locali nel segno della sostenibilità e della collettività, insieme ad artisti internazionali.

Un biennio di fermento in attesa dell’apertura della nuova sede della Gamec, prevista nel 2026, non soltanto negli spazi museali, ma nell’intero territorio bergamasco.

Con un obiettivo preciso: creare un percorso di esperienze artistiche da condividere con le comunità locali e riflettere sui temi della sostenibilità ambientale e sociale, tra eventi negli spazi pubblici e laboratori creativi, insieme ad artisti di fama internazionale.

Dal 16 maggio 2024 la Gamec darà vita al programma biennale "Pensare come una montagna", con il coinvolgimento di 20 artisti provenienti da diversi contesti geografici e culturali e con il filo conduttore della montagna, come prospettiva alternativa "da una certa distanza" da cui osservare il mondo e le sue dinamiche, parafrasando l’espressione coniata dall’ambientalista americano Aldo Leopold.

Il programma articolato della Galleria d’arte moderna e contemporanea di Bergamo è stato presentato a Milano ai piedi della Torre Branca: «Gli artisti Sonia Boyce, Lin May Saeed, Chiara Gambirasio, Mercedes Azpilicueta e lo Studio Ossidiana in collaborazione con Frantoio Sociale saranno i primi protagonisti del programma biennale, dal 16 maggio– ha spiegato Lorenzo Giusti, direttore artistico del progetto di Gamec -.Il territorio del progetto è quello delle aree verdi della Bergamasca, dai massicci del ventaglio prealpino ai rilievi inferiori delle valli, i boschi del Parco dei Colli e le zone fluviali e agricole della Bassa. Un contesto variegato, dove paesaggi naturali e aree industrializzate convivono in un complesso ecosistema, tra picchi alpini e pianure antropizzate. E le imprese, nel nostro progetto,sono interlocutori essenziali, attraverso cui leggere e interpretare le esigenze del territorio in cuisono radicate. Il progetto inoltre sarà supportato da una rivista online».

Dal 17 maggio al 22settembre, l’artista Sonia Boyce, vincitrice del Leone d’Oro alla Biennale di Venezia del 2022, svilupperà un progetto per la Sala delle Capriate di Palazzo della Ragione, in Città Alta, dal titolo "Benevolence". Un’attenzione particolare ai canti popolari degli alpini e della Resistenza, in collaborazione con gli studenti dell’istituto di Studi musicali Donizetti di Bergamo, invitati lo scorso autunno ad esibirsi in canzoni popolari della montagna dai balconi dei tre edifici che affacciano su Piazza Vecchia. I filmati realizzati in quell’occasione saranno presentati nella sala delle Capriate nella forma di un’unica opera ambientale. 

Dal 17 maggio al 22 settembre inoltre sarà presentata in contemporanea a Bergamo (spazio Zero della Gamec) e Ortisei una mostra antologica dedicata al lavoro dell’artista tedesca Lin May Saeed, scomparsa lo scorso agosto, che ha dedicato la propria ricerca al superamento del conflitto tra essere umano e altre specie, immaginando un futuro utopico di coesistenza. Protagonistigli animali, rappresentati attraverso sculture e bassorilievi in scala reale.

Sempre dal 17 maggio la Gamec presenterà il progetto "Massi Erratici", sviluppato da Studio Ossidiana in collaborazione con Frantoio Sociale, con spazi di accesso al museo riconfigurati attraverso moduli massicci e tendaggi semitrasparenti. Pietre, sabbia e cemento con gli artigiani bergamaschi coinvolti nella lavorazione e materiali di scarto convertiti in nuove materie prime. L’artista Chiara Gambirasio presenterà, in collaborazione con Fondazione Dalmine, un’opera a Castione della Presolana, nei pressi dell’ex colonia di Tenaris Dalmine, per promuovere la cultura industriale con la valorizzazione dell’archivio storico dell’impresa. Il tempo vacuo sarà il punto di partenza di una riflessione condivisa con i partecipanti, un ponte tra i mondi dell’essere e del fare. L’artista argentina Mercedes Azpilicueta sarà, invece, protagonista di una performance sui temi della sostenibilità e partecipazione, presso l’Oasi della biodiversità di Nuova Demi a Brembate, al centro di un progetto di recupero ambientale operato dall’azienda in seguito alla storica attività estrattiva di ghiaia e sabbia.