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Al Festival Fare la Pace, volti e storie delle vittime del coronavirus
Venerdì inaugura Bergamo Festival Fare la Pace con "Spoon River Nembro": un incontro-lettura in memoria delle persone scomparse nel paese simbolo della pandemia.
Il Festival si apre venerdì 10 luglio alle 18.30 al Complesso monumentale di Astino a Bergamo: sarà Gigi Riva, editorialista de L'Espresso, a narrare la tragica "Antologia della Spoon River Nembro", dove sono morte 188 persone (su 11.500 abitanti) a causa del Covid-19. L'evento vedrà anche intermezzi musicali di Pierangelo Frugnoli e parti narrate da Giorgio Personelli, i testi sono di Francesca Ghirardelli. Introduce don Cristiano Re, direttore dell’Ufficio della Pastorale Sociale e del Lavoro della Diocesi di Bergamo.
Alle 21 il Cardinale Matteo Zuppi, Arcivescovo di Bologna dialogherà con Wlodek Goldkorn, scrittore e giornalista sul tema: "Noi e il prossimo. Dalle paure di un mondo incattivito alla solidarietà ritrovata".
Il tema di quest'anno del Festival è "Quel che resta del bene. Ridisegnare insieme il nostro futuro" e vede tra gli ospiti: Paolo Gentiloni, Commissario Europeo per l’Economia, Andrea Riccardi, fondatore della Comunità di Sant’Egidio, Telmo Pievani, filosofo della scienza ed evoluzionista, Franco Arminio, poeta e "paesologo" e Davide Ferrario, regista.
Nell'ambito del Festival è stata realizzata anche l’installazione urbana "Quel che resta del bene", visibile fino al 31 luglio: 13 immagini del fotografo Giovanni Diffidenti documentano il lavoro svolto in questi mesi da medici, infermieri, educatori e volontari impegnati a contrastare l’emergenza Coronavirus. Accompagnano le immagini, 13 parole di Elena Catalfamo, giornalista de L’Eco di Bergamo .
